"Lo dico a tua moglie, voglio i soldi". E lui si era suicidato

Nel 2017 il dramma ad Ariano Irpino. A giudizio una 44enne di S. Giorgio del Sannio

lo dico a tua moglie voglio i soldi e lui si era suicidato
Ariano Irpino.  

Una storia pazzesca, segnata anche da un dramma: quello di un 47enne di Ariano Irpino che il 31 ottobre del 2017 l'aveva fatta finita impiccandosi in un capannone. Un gesto terribile, che l'uomo avrebbe compiuto perchè terrorizzato dalle minacce che gli avrebbe rivolto una donna: avrebbe rivelato i loro incontri alla moglie se lui, al quale aveva fatto credere di essere rimasta incinta, non le avesse dato una somma di denaro.

Una storia raccolta nelle accuse di tentata estorsione ed istigazione al suicidio, per le quali, così come chiesto dalla Procura, il gup Vincenzo Landolfi ha spedito a giudizio Sonia Matei (avvocato Luca Cavuoto), 44 anni, nazionalità rumena, residente a San Giorgio del Sannio, e, ma per favoreggiamento della prostituzione, Francesco Festa (avvocati Vincenzo Sguera e Luigi Diego Perifano), 65 anni, di Benevento.

Entrambi erano stati destinatari, poco meno di un anno fa, di una ordinanza di custodia cautelare adottata in una indagine del sostituto procuratore Marcella Pizzillo e dei carabinieri: Matei era finita in carcere, Festa ai domiciliari. Al termine degli interrogatori di garanzia, il gip Gelsomina Palmieri aveva disposto gli arresti in casa per l'allora 43enne ed aveva rimesso in libertà Festa, revocando il provvedimento nei suoi confronti.

Comparsa dinanzi al giudice, Matei si era definita una vittima di coloro che ne avrebbero approfittato, presentandosi come single e promettendole soldi dopo aver avuto con lei rapporti sessuali. Sparendo poi nel nulla e senza rispettare quella promessa. Anche il 47enne – la figlia si è costituita parte civile con l'avvocato Giuseppe Romano – si sarebbe comportato come gli altri: inizialmente avrebbe detto di non essere sposato, poi avrebbe ammesso il suo status, invitandola a non dargli più fastidio quando era stato sollecitato a mantenere fede agli impegni. Di qui il suo risentimento, espresso nell'intenzione di spifferare tutto alla coniuge.

Prima di chiudere per sempre i conti con la sua esistenza, il 47enne aveva messaggiato vocalmente con la cittadina straniera, cercando di farla desistere. Frasi terribili alle quali Sonia Matei aveva fornito la sua versione. In soldoni: perchè avrei dovuto credere che si sarebbe suicidato?

Secondo gli inquirenti, lei avrebbe adottato lo stesso modus operandi anche con altri tre uomini – le vengono contestate anche un'altra estorsione e due tentate estorsioni -, uno dei quali le sarebbe stato procacciato da Festa. Che, a sua volta, aveva respinto ogni addebito. Spiegando di aver conosciuto la donna in un locale e di aver dato il suo numero di telefono ad un amico, in aiuto del quale era intervenuto quando era stato destinatario di richieste di denaro.

Voleva evitare che Matei continuasse nelle sue pretese, ecco perchè, con l'obiettivo di allontanarla, le aveva detto che che le avrebbe procurato altri clienti. Un unico episodio, al quale, da quel momento, non era seguito più alcun contatto. Il processo partirà il 3 aprile.