Aveva bevuto, eccome se l'aveva fatto. Ma ciò non le aveva comunque impedito di mettersi al volante della sua Fiat Punto. E quando era stata fermata dalla polizia, aveva pensato 'bene' di proporre 50 euro ad un agente se lui non l'avesse sottoposta all'alcol test. Per lei, inevitabilmente, l'accusa di istigazione alla corruzione che le è costata la condanna ad 1 anno e 2 mesi.
L'ha decisa il gup del Tribunale di Benevento Flavio Cusani nel rito abbreviato a carico di una 56enne di origini straniere, residente ad Ariano Irpino chiamata in causa dalle indagini su un episodio accaduto un paio di anni fa. Mentre se ne andava in giro in auto dopo aver alzato il gomito, la donna – è stata difesa dall'avvocato Domenico Carchia – era incappata nei controlli di una pattuglia del Commissariato. Che fosse non nelle condizioni ideali, i poliziotti l'avevano immediatamente intuito, per questo l'avevano accompagnata presso i loro uffici, con l'obiettivo di praticarle il test che accerta il livello di alcol.
Lei si era rifiutata, poi, vistasi in trappola, aveva avanzato la sua 'proposta', dicendosi pronta sborsare la somma di 50 euro se uno degli operatori avesse chiuso entrambi gli occhi per lei, evitandole, appunto, l'accertamento. Una richiesta rimasta tale, che l'agente aveva ovviamente rispedito al mittente. La protagonista era stata denunciata, di qui l'avvio di un'inchiesta che questa mattina è approdata al vaglio del giudice dell'udienza preliminare, che, come detto, ha condannato l'imputata.