di Andrea Fantucchio
Continua l'inchiesta dell'Arma irpina sulla gestione illecita dei rifiuti. Stavolta nel “mirino” dei carabinieri forestali di Lacedonia e Volturara Irpina è finita una struttura di Bisaccia. Sono stati sequestrati 700 metri cubi di rifiuti, in parte pericolosi, nascosti in un capannone: traversine ferroviarie in legno, frammenti di guaine bituminose, toner per stampanti, batterie d’auto esauste, pneumatici usati, filtri d’olio, parti di carrozzeria di autovetture, materiali d’attività di costruzione e demolizione edile, plastica, carta, tessuti, metalli. E' stato così necessario l'intervento del personale dell'Arpac di Avellino per la catalogazione degli oggetti del sequestro.
Nel corso dell'ispezione sono state requisite11 big bags (buste per spazzatura) colme di rifiuti, un autocarro con 24 metri cubi di spazzatura mista, due cassoni scarrabili pieni di quaranta metri cubi fra pezzi per autoveicoli e imballaggi in plastica, una baracca nella quale erano ammassati rifiuti speciali pericolosi, un recinto metallico con all'interno alcune buste di altra spazzatura di diverso tipo e quaranta metri cubi di scarti edili.
Indizi che hanno spinto i carabinieri a denunciare un 50enne del posto accusato di gestione illecita di rifiuti. Al momento l'uomo non ha fornito elementi utili alle indagini ma i militari sono convinti che possa avere dei complici. Sono infatti alla ricerca di chi potrebbe averlo affiancato nella presunta condotta illecita. Controlli dei carabinieri che si incrociano con un'inchiesta della Dda napoletana che ha investito l'Irpinia. E che a inizio febbraio ha portato al sequestro di una cava nell'hinterland avellinese. Oltre settanta persone sono indagate per un presunto traffico illecito di rifiuti. L'attenzione degli inquirenti è focalizzata sui permessi per la lavorazione e lo smaltimento, in particolare per quegli impianti che trattano rifiuti pericolosi e altamente inquinanti.