di Andrea Fantucchio
Agguato col piombo nella notte a Pago Vallo Lauro. Vincenzo Grasso, 37 anni, è stato ferito da colpi d'arma da fuoco. A lanciare l'allarme la moglie. Ha visto il marito rientrare a casa sanguinante. E' così partita la chiamata al 118. Alla centrale operativa hanno raccolto la voce terrorizzata della donna. Sono arrivate due ambulanze.
I medici hanno soccorso l'uomo. Poi l'ambulanza è ripartita in codice rosso. Direzione ospedale Moscati ad Avellino. Il 37enne è stato operato d'urgenza. Le sue condizioni sono stabili, anche se la prognosi resta riservata.
Sul luogo dell'accaduto anche i carabinieri della stazione locale. L'indagine è condotta dai colleghi della compagnia di Baiano al comando del tenente Gianluca Candura.
I militari indagano in tutte le direzioni. Un aiuto determinante potrebbe arrivare proprio dalle testimonianze della vittima dell'agguato. Non si esclude un ritorno della malavita organizzata nel Vallo.
Vincenzo Grasso era stato coinvolto in un'inchiesta del 2015 su un presunto intreccio fra la malvita organizzata e l'amministrazione di Pago Vallo Lauro. Nei suoi confronti era scattata l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, era stato poi rimesso in libertà.
Sempre a Pago Vallo Lauro, nel 2016, in un agguato nei pressi della sua abitazione, era stato ucciso Giulio Maffettone, esponente di spicco del clan Cava, da molti considerato uno dei fedelissimi del boss Biagio Cava, morto qualche mese fa per un tumore al cervello.
A Moschiano, meno di una settimana fa, erano stati esplosi venti colpi di carabina contro il portone di una ditta di calcestruzzi.
Sull'accaduto è stata aperta un'indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Anche perché proprio l'arma presumibilmente utilizzata per sparare, è ben nota in Irpinia. Quasi “una firma” dei clan della zona.
Anche in quel caso le indagini sono ancora in fase embrionale. E gli investigatori mantengono comprensibilmente il massimo riserbo.