Dieci anni fa la scomparsa del sindaco Di Nunno: "Il suo esempio ancora vivo"

Il ricordo di Antonio Gengaro: "Il suo segno sulla città resta ancora molto forte"

dieci anni fa la scomparsa del sindaco di nunno il suo esempio ancora vivo
Avellino.  

Dieci anni fa la scomparsa di Antonio Di Nunno, il sindaco della stagione dell'Ulivo, che coniò lo slogan della "città giardino" immaginando un'idea per l'Avellino del futuro.

Oggi nella chiesa di Costantinopoli in corso Umberto, alle ore 18:00, sarà celebrata una santa messa per volere dei familiari e degli amici che lo ricordano a quanti gli hanno voluto bene.
L'ex vicesindaco Antonio Gengaro, che di Di Nunno fu collaboratore fedelissimo, ricorda: "Dieci anni senza Tonino, eppure il suo segno resta. Il tunnel, sua idea peggiorata in corso d'opera, comunque funziona. La direttrice Nord-Sud della città ora ha un'alternativa al ponte della Ferriera. È stato il sindaco dell'utopia e del sano pragmatismo, del rigore morale, dell'intransigenza politica. Non si piego' ai potenti e rinunciò allo scranno parlamentare per continuare ad essere sindaco della nostra città. Affido' il futuro della città ai migliori urbanisti dell'epoca, Gregotti e Cagnardi, investì su una classe dirigente di giovani e professionisti. Subì l'operazione canaglia, ma da politico e giornalista continuò a lottare per una Avellino migliore, libera e progressista".
Gengaro aggiunge: "Di Nunno cercò di dare un'anima alla città,  programmò la città giardino, fino alla fine intepretò il suo ruolo con passione civile, idealità, dignità, servi' la comunità con disciplina e onore. Il 24 gennaio, nel pomeriggio, lo ricorderemo con tutti gli amici, al Carcere Borbonico nel convegno: 'La città, la politica, il giornalismo: la lezione di Antonio Di Nunno'."