“Il Codice delle pari opportunità prevede, per le imprese che occupano più di 50 dipendenti, l’obbligo di redigere un Rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile (art. 46 del d.lgs. n. 198/2006). Si tratta di un adempimento molto importante nell’organizzazione delle imprese (la legge parla, più precisamente, di aziende pubbliche e private), chiamate a dimostrare di essere in linea con i principi della parità di genere e delle pari opportunità tra uomini e donne nei luoghi di lavoro.
Nel Rapporto – spiega il Consigliere di Parità, prof. Mario Cerbone – vanno riportate informazioni sull’azienda rilevanti nell’ottica della parità di genere: in via esemplificativa, numero dei lavoratori occupati di sesso femminile e di sesso maschile, numero di lavoratrici eventualmente in stato di gravidanza, dei lavoratori di sesso femminile e maschile eventualmente assunti nel corso dell’anno, le differenze tra le retribuzioni iniziali dei lavoratori di ciascun sesso, l’inquadramento contrattuale e la funzione svolta da ciascun lavoratore occupato, anche con riferimento alla distribuzione dei contratti a tempo pieno e a tempo parziale, nonché l’importo della retribuzione complessiva corrisposta, delle componenti accessorie del salario, delle indennità, anche collegate al risultato, dei bonus e di ogni altro beneficio in natura ovvero di qualsiasi altra erogazione che siano stati eventualmente riconosciuti a ciascun lavoratore.
Nel Rapporto vanno inoltre inseriti dati sui processi di selezione in fase di assunzione, sul reclutamento, sui criteri adottati per le progressioni di carriera, sulle procedure utilizzate per l’accesso alla qualificazione professionale e alla formazione manageriale, sugli strumenti adottati per promuovere la conciliazione vita/lavoro, sulla presenza di politiche aziendali a garanzia di un ambiente di lavoro inclusivo.
È importante, inoltre, che siano specificate le modalità di accesso al Rapporto da parte dei dipendenti e delle rappresentanze sindacali dell’azienda interessata, nel rispetto della tutela dei dati personali”.
Il Rapporto in oggetto è redatto in modalità esclusivamente telematica, attraverso la compilazione di un modello pubblicato sul sito internet istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e trasmesso alle rappresentanze sindacali aziendali. Le concrete modalità per la redazione e per la presentazione sono analiticamente indicate nel Decreto interministeriale del 3 giugno 2024, emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.
Per il biennio 2022-2023, il termine di presentazione del Rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile, inizialmente fissato al 15 luglio 2024, è differito al 20 settembre 2024.
Entro il 31 dicembre di ogni anno, è reso disponibile alla Consigliera Nazionale di Parità l’elenco, redatto su base regionale, delle aziende tenute all’obbligo di trasmissione del Rapporto.
Analogamente, sono resi disponibili alle Consigliere (o Consiglieri) di parità regionali, delle città metropolitane degli enti di area vasta gli elenchi riferiti ai rispettivi territori.
La mancata trasmissione – anche dopo l’invito alla regolarizzazione da parte dell’Ispettorato del Lavoro competente per territorio – comporta l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 11 del D.P.R. 19 marzo 1955, n. 520. Se l’inottemperanza si protrae per oltre 12 mesi, è disposta la sospensione per un anno dei benefici contributivi eventualmente goduti dall’azienda (art. 46, comma 4, d.lgs. n. 198/2006).
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro verifica la veridicità dei Rapporti e, in caso di rapporto mendace o incompleto, è prevista l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 5.000 euro (art. 46, comma 4-bis, d.lgs. n. 198/2006).
Sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (https://servizi.lavoro.gov.it) è disponibile il nuovo modello telematico per la presentazione del Rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile. Da quest’anno inoltre viene resa disponibile la funzionalità di upload con file in formato ".xls" dei dati richiesti dal modello.
L’Ufficio del Consigliere di Parità della Provincia di Avellino è a disposizione per ogni necessità di chiarimento e/o delucidazione su questo importante passaggio normativo.