Avellino: fede e devozione, ma l'alzata del pannetto non è uno show

Il vescovo Aiello: pensiamo a chi rischia di perdere il lavoro. La Nargi: lasciamoci alle spalle momenti difficili, speriamo nella Madonna...

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Avellino.  

La grande fede e la devozione per Sant'Anna e la Madonna Assunta ha spinto centinaia di avellinesi a gremire piazza Libertà per l'alzata del pannetto. Un rito storico, che affonda le radici nella tradizione millenaria della città di Avellino ma che nel corso degli anni rischia di diventare sempre più show e meno momento di religiosità. Si potrebbe dire: è il segno dei tempi che cambiano. Chissà.

Fatto sta che il vescovo Arturo Aiello ha ricordato alla piazza di avellinesi di come questa città viva una fase di grande emergenza tra "chi rischia di perdere il lavoro" e chi "arriva qui con la speranza di essere accolto", riferendosi al dramma degli immigrati. Unico passaggio significativo in una serata in cui l'attenzione era per l'esordio di Laura Narghi sostenuta dalla claque, assiepata sotto il balcone del palazzo vescovile.

"Dobbiamo riscoprire il nostro senso di comunità – ha detto la sindaca – per lasciarci alle spalle un momento difficile, molto difficile. Ma nei momenti difficili sappiamo ritrovarci". E alla fine Nargi si è aggrappata alla "Madonna che accompagni ognuno di noi in questo cammino". Per lei il cammino è tutto in salita. C'erano molti avvoltoi attorno al palazzo vescovile. Lunedì dovrà presentare la giunta: tra tecnici e eletti vedremo cosa ne uscirà.