Moscati, chiude medicina d'urgenza. Sanseverino: Mai successo in 40 anni

Il caso dell'ospedale di Avellino per il mese di agosto

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Avellino.  

"Al Moscati di Avellino, per le dimissioni di alcuni medici e la conseguente carenza di dirigenti medici nell'UOC di Medicina D'Urgenza e Pronto Soccorso, è stato deciso di chiudere la degenza di Medicina D'Urgenza per tutto il mese di agosto, nel tentativo di recuperare 4 medici (compreso il Direttore) per le turnazioni in Pronto Soccorso.". Il dottore Carmine Sanseverino analizza quanto sta accedendo per far fronte all'emergenza estiva in ospedale ad Avellino.

"Alla decisione non ha partecipato il sindacato, nè è stato ufficialmente informato. Ho parlato in via informale con il Direttore Sanitario Aziendale che mi ha spiegato la situazione illustrando anche le possibili alternative scartate. Non c'erano coperture del turno in Reparto oltre le ore 16.00, e anche le reperibilità non potevano essere coperte. I posti letto del Reparto vengono "traslati" nel dipartimento medico e i pazienti urgenti verranno ricoverati e gestiti nella Medicina Interna. Si precisa che l'età anagrafica dei soli 4 medici della Medicina D'Urgenza che saranno spostati in PS in questo mese è di 68, 65, 64 e 63 anni (un medico è già esentato dai turni in Pronto Soccorso per limitazioni di tipo sanitario).
Mi dispiace moltissimo. Per la 1a volta da quando è nata la Medicina d'Urgenza di Avellino, nel lontano 1983, si verifica questa chiusura. Io frequento il reparto dal febbraio 1985, da neolaureato e poi da 1991 da strutturato. Ne abbiamo viste di tutti i colori fino al febbraio 2021 quando, al ritorno dopo un tremendo periodo di malattia, fui costretto a lasciare il reparto per gli esiti del ricovero in terapia intensiva e la lunga riabilitazione per il covid contratto in servizio. Oggi, quando mi hanno intervistato, come segretario del sindacato, mi veniva da piangere. Purtroppo le difficoltà di questo ultimo periodo sono state sempre maggiori. A livello nazionale le nostre richieste sono state inascoltate per anni. Proposte di incentivi economici, periodi di riposo aggiuntivi per i medici del pronto soccorso sono state continuamente ignorate. Il prossimo futuro è purtroppo ancora incerto".