Mobilità sostenibile: "Altro che 2030, ad Avellino siamo fermi al 1930"

La denuncia di Antonio Di Gisi, presidente di Legambiente

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Avellino.  

Tappa ad Avellino della campagna itinerante Clean Cities, organizzata da Legambiente, per chiedere una città più vivibile e più green.

“Avellino in questo senso è una città a rischio - denuncia il presidente Antonio Di Gisi - l'unico capoluogo che negli ultimi 10 anni ha fatto registrare un aumento delle polveri sottili. Entro il 2030 è necessario un decremento delle polveri sottili del 20% ma l'aumento di PM10 significa che le politiche ambientali non sono state applicate. Nel 2023 si ripresenterà la stessa situazione".

"L'anno scorso siamo stati graziati dal meteo - prosegue Di Gisi - che ci ha permesso di respirare un'aria più pulita ma non possiamo continuare ad affidarci solo al meteo, servono politiche". 

E allora, secondo Legambiente "occorre attuare politiche in materia di salvaguardia ambientale. Innanzitutto una rivoluzione degli impianti di riscaldamento e mettere un punto alla questione annosa degli abbruciamenti che vanno eliminati, sostituendoli con pratiche alternative di raccolta e smaltimento degli sfalci e l'applicazione di regolamenti sulle caldaie in particolare su quelle a gas che sono pezzi da museo e che vanno eliminate".

Per non parlare della mobilità sostenibile - conclude - Ad Avellino in questo senso, altro che 2030, siamo fermi al 1930”.