"Gli abbruciamenti dei residui vegetali derivanti dalla pulizia di castagneti e noccioleti oramai e' un problema serio. Negli anni l'assetto del nostro territorio e' mutato radicalmente, infatti l'espansione urbanistica ha avvicinato sempre più i centri abitati alle campagne ,quindi il disagio oggi e' molto più evidente, infatti aumentano le legittime proteste delle cittadine e dei cittadini.
Purtroppo, quest'antico metodo di eliminazione degli scarti non provoca solo un fastidio ma e' anche causa di inquinamento atmosferico, considerata l'immissione nell'aria di considerevoli quantità di polveri sottili, molto nocive alla salute e causa di patologie che colpiscono l"apparato respiratorio e non solo.
Seguendo le direttive regionali gli enti locali ,ogni anno, pubblicano i regolamenti che teoricamente dovrebbero razionalizzare questa pratica, alte sono le sanzioni sia penali che civili, tuttavia sovente rimangono inevasi, considerata anche la scarsa vigilanza degli organi preposti. La questione e' molto seria perché pone in contrapposizione contadini e cittadini; i primi chiusi nella morsa di un mercato monopolizzato ,che stabilisce i prezzi del frutto schiacciandoli verso il basso, a stento riescono a ricavare l'utile necessario per vivere ,per questo riducono all'osso i costi di lavorazione, i secondi ,invece , sono vittime irresponsabili di un sistema che non funziona più .
La risposta deve essere politica, occorre rielaborare e rendere compatibile la convivenza tra le parti, con la formazione, l'informazione e magari realizzando impianti di bio - digestione di prossimità ,non invasivi ed adeguati alle esigenze dei territori; grazie all'innovazione tecnologica, quelli contemporanei sono a "O" impatto ambientale e permettono di produrre energia pulita.Serve però capacità progettuale, sinergia tra Enti e volontà politica".
Come Rifondazione Comunista elaboreremo nei prossimi mesi una proposta che proveremo ad illustrare pubblicamente ai cittadini , agli operatori agricoli ed agli amministratori .