Si è spenta Anna Di Paolo, "mamma" di 15mila irpini

Aveva 86 anni ed è stata la prima donna ginecologa in provincia di Avellino

Atripalda.  

Aveva 86 anni

ed è stata la prima 

donna ginecologa

in provincia di Avellino

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Devota a San Sabino

da quando una bomba

durante la guerra restò 

inesplosa davanti casa

 

«Si è spenta in silenzio, circondata dall’amore che ha sempre donato agli altri, così come aveva sempre vissuto». È così che Carmelina Di Paolo ricorda la sorella maggiore Anna, la ginecologa atripaldese molto nota ad Avellino e in provincia scomparsa lo scorso sabato ad 86 anni. Una donna tenace, animata da una fortissima passione professionale e da una fede rigorosa. Era nata il 31 ottobre del 1928. Uno dei primi medici ginecologi della provincia, di sicuro la prima donna. Una vera e propria pioniera della professione, insignita anche dall’ordine dei medici con diversi riconoscimenti. I fratelli Carmelina, insegnante di inglese, e Sabino, libraio di lungo corso, hanno accolto nella casa di Atripalda i moltissimi amici e pazienti accorsi a rendere l’ultimo commosso omaggio alla famiglia in via Raffaele Aversa.«Si era specializzata a Torino - racconta la sorella - agli inizi degli anni ’60 insieme al prof. Dellepiane. Sin da subito aveva dimostrato una predisposizione e un’accuratezza unica per la ginecologia, in molti le consigliarono di rimanere in Piemonte. Ma lei rifiutò. “Devo tornare giù per le donne umili della mia terra” diceva».

 

Ed è qui che ha sempre lavorato come fidata collaboratrice del dottor Mario Malzoni presso la sua clinica fino al 2005. Clinica definita da lei e dalla famiglia come “una prima casa”: lì trascorreva spesso le festività, vicina alle sue pazienti. Lì ha fatto nascere circa quindicimila bambini, e in parecchi sono stati i genitori che hanno voluto dare il suo nome, Anna, alle figlie femmine a testimonianza del legame profondo e speciale che era capace di instaurare. Oltre alla Malzoni e alla Diagnositica Medica dove svolgeva la libera professione, la Di Paolo amava moltissimo la provincia: Sant’Angelo, Calitri, Bisaccia, Lacedonia, Sturno.

 

Con la neve o meno, non si tirava mai indietro per raggiungere quelle che definiva ‘le mie montagne’. Provincia per la quale fu anche candidata alla fine degli anni ’70 durante la breve esperienza nel Psdi di Fiorentino Sullo, ma l’elezione le sfuggì per pochi voti. Nonostante il lavoro la tenesse spesso fuori casa, il suo legame con Atripalda è sempre stato molto forte. Legatissima a San Sabino, durante la guerra una bomba caduta davanti la casa in via Aversa rimase inesplosa. Come segno di ringraziamento, da allora ha sempre avuto cura di far affiggere il pannetto del patrono all’ingresso della strada. Tradizione che ora porterà avanti la sorella Carmelina.

 

Medico antiabortista, dal carattere duro e burbero, diceva di dover “aiutare a nascere, non a morire”. «Un cane che abbaiava soltanto, non mordeva nessuno - dice la sorella». Rimasta nubile, ha amato moltissimo la famiglia e i nipoti. Così come i funerali tenutisi domenica 18, la messa del settimo si svolgerà venerdì pomeriggio alle 17 presso la chiesa di S. Ippolisto Martire.

 

Gianluca Roccasecca