Il blocco dei cantieri della Lioni Grottaminarda è una grande tragedia per il lavoro più dell’infrastruttura in se. Imprese sul lastrico, operai verso il licenziamento. Un vero e proprio collasso che rischia di generare forti proteste in Valle Ufita ancora più consistenti della vertenza IIA. Stamane l’avvio dello stato di agitazione a Grottaminarda da parte dei lavoratori, imprenditori e forze sindacali.
“Il Governo non capisce, o non vuole capire, che togliendo l’incarico al commissario ad acta, ha creato una grande confusione - afferma il segretario della Cisl Irpinia Sannio Mario Melchionna - cantieri fermi, aziende bloccate, perché non hanno certezza di pagamenti, lavoratori allo sbando. Crediamo che le intenzioni del governo, hanno avuto l’effetto contrario. L’opera è ferma e non si sa quando riprenderà.”
Incertezza e confusione generale dunque. Da qui l’appello affinchè venga aperto un tavolo istituzionale, con il coinvolgimento della Prefettura, Regione e Mise.
“In tempi rapidi, bisogna riaprire i cantieri e dare la possibilità, alle aziende e agli operai di completare i lavori avviati e già al 50%.”
Circa 200 unità lavorative, presenti su questo cantiere ma è tutto l’indotto che verrà paralizzato.
“Parliamo di una ricaduta economica e occupazionale di dimensioni notevoli – avverte Giovanni Lo Russo Filca Cisl – allo stato attuale, senza la presenza del commissario, non sono rappresentate le stazioni appaltanti, i pagamenti non arrivano e le imprese sono in grande difficoltà. Dobbiamo fare in modo che questa opera possa andare avanti e che non vi siano licenziamenti.”
Il sindaco di Grottaminarda Angelo Cobino, ha mostrato subito grande disponibilità, incontrando i manifestanti nella sala consiliare Sandro Pertini. Dal primo cittadino l'invito al Ministro dei lavori pubblici affinchè valuti la proposta di visitare l'opera in Irpinia e lo stato dei lavori.