Profughi, il Vescovo: «L'accoglienza non sia business»

Monsignor De Palma alle donne di Moschiano: «Senza paura, siate devote alla Mamma della Carità»

Moschiano.  

«L'accoglienza non sia un business». E alle donne di Moschiano che protestano e raccolgono firme contro l'arrivo degli immigrati: «Seguite l'esempio della Madonna della Carità, non lasciandovi condizionare dalla paura». Il vescovo della Diocesi di Nola, Monsignor Beniamino Depalma, interviene dopo la rivolta, quella che lunedì scorso è stata animata in Municipio. Parole, quelle del Vescovo, che vanno al cuore della problematica. Depalma non usa mezzi termini e parla di speculazione, di cooperative che se ne fregano di tutto e di tutti, pensando solo al dio denaro.

«La posizione della Curia su questa problematica è chiara - spiega l'alto prelato - Bisogna accogliere gratuitamente i rifiugiati. La solidarietà gratuita è l'unica arma che ci permette di sconfiggere la paura, per creare quel clima di accoglienza dove vivere una vita più serena e umana». Speriamo che il messaggio del Vescovo arrivi alle coop e ai loro referenti, a coloro che cercano di convincere gli scettici proponendo posti di lavoro a 1200 euro al mese come "sorvegliante" (sorvegliante di che, poi?), lauti affitti per i locali dove presumibilmente sarebbero ospitati gli immigrati e finanche 'canali privilegati' per lavanderie e mense locali. 

«Una società rivela la sua qualità umana se è accogliente - prosegue Monsignor Beniamino Depalma - Bisogna evitare in qualunque modo forme implicite o esplicite di razzismo». E alle donne di Moschiano che presidiarono il Comune per chiedere chiarezza al primo cittadino Angelo Mazzocca sull'imminente arrivo di 40 rifiugiati politici in una struttura alberghiera distante 6 km dal centro abitato, in località Madonna della Carità: «Sono devote della Madonna della Carità. Bisogna mettersi in cammino per andare incontro ai più deboli, come ha fatto la Madonna. Non bisogna lasciarsi condizionare dalla paura. Avere il cuore aperto. Questo è un segno della solidarietà e di una società che mostra finalmente maturità»

 

Rocco Fatibene