Capodilupo: "Non banalizziamo, il Pd irpino non è morto"

Il membro della direzione Pd risponde a Nicholas Ferrante e parla delle sfide presenti e future.

Avellino.  

Gerardo Capodilupo, membro della direzione del Pd irpino, ha scritto questa nota per rispondere alle parole di Nicholas Ferrante, intervistato ieri da Ottopagine.it. 

Una piccola premessa, non conosco Nicholas Ferrante di persona, se non per qualche messaggio scambiato sui social. Leggendo la sua intervista, e non me ne voglia, il caro Nicholas ha utilizzato gli stessi canoni "giallo-verdi", cioè, si è affidato ad una lettura banale dei fatti! 

E' chiaro che per risolvere un problema è necessario ammettere in prima analisi la sua esistenza, detto ciò, però dire che le causa dell'immobilismo della politica sono gli "amici degli amici (PD), dove comandano sempre gli stessi" oppure i giovani che  "vivono la politica come strumento per ottenere qualche vantaggio", mi ricorda tanto il famoso "piove governo ladro".

Ma se nell'individuazione della causa si è preferito far esercizio di banalità, con la soluzione prospettata, si impatta la peggiore delle mediocrità " il segreto delle stanze dove c'è qualcuno che decide chi sì e chi no".

L'impegno politico, la denuncia sferzante, la lotta intesa come difesa del più debole sono sempre apprezzabili e condivisibili, però sacrificare la propria notorietà all'altare della banalità è immorale!

La mia esperienza in Via Tagliamento è stata ed è tutt'altro che negativa. Anzi è un piccolo esempio di come il partito locale sia scalabile, democratico e soprattutto mai banale. Perfino l'ultimo degli iscritti, proprio come me, riesce a prendere parola e determinare, a secondo delle proprie capacità, il corso e gli eventi che interessano la politica. Il problema fondamentale è avere coraggio di mettersi in gioco all'interno delle istituzioni. La sfida è di cambiare l'idea di partito impegnandosi nel partito, avendo la forza di proporre idee e soprattutto di condividerle. Sia chiaro, nel partito non si è amici di nessuno: lì si fa politica e non si organizzano scampagnate con chitarra e panino. 

Per evitare di sembrare vecchi a 20 anni è necessario abbandonare le narrazioni e determinare con i fatti e le azioni il corso degli eventi. Allora, ancora una volta, e soprattutto insieme, ricominciamo: ex Iribus, questione ambientale, industria 4.0, consumo del territorio, lotta alla criminalità, corruzione...

Usciamo da Via Tagliamento e insieme andiamo nelle scuole, nei licei e parliamo di politica, convinciamoci e convinciamo che l'unico modo per cambiare la nostra terra è aver una visione del futuro che sia realizzabile e possa garantire un pò di benessere.

Il compito di Nicholas e di tanti altri è offrire una soluzione diversa che non sia un continuo rincorrere i  5 stelle, ad esempio, all'ingovernabilità del comune di Avellino si risponde dimettendosi in blocco e facendola finita con questa telenovela.

Per quanto mi riguarda porterò avanti sempre le mie idee e le mie battaglie e i miei fallimenti saranno frutto solo della mie incompetenze e mai delle stanze oscure di Via Tagliamento. Poi, onestamente, di oscuro e di incomprensibile nella sede del partito c'è solo l'immensa disponibilità che ogni giorno ci regalano Ornella e Lena! Però questa non è politica è solo una questione di qualità!