di Andrea Fantucchio
Grande partecipazione questa mattina per il convegno di studio, in programma all’IISS Ruggero II di Ariano Irpino, incentrato sui principi fondamentali della costituzione come garanzia di legalità. In occasione della celebrazione dei 70 Anni della Costituzione. Dopo l’introduzione del preside, Francesco Caloia, è toccato ai relatori d’eccezione: il procuratore aggiunto della Repubblica di Avellino, Vincenzo D’Onofrio, e l’avvocato del foro di Avellino, Olindo Paolo Preziosi. Il convegno è stato moderato dall’avvocato Odilia D’Amelio. L'incontro si inserisce in un percorso formativo sulla legalità curato dal professore e avvocato, Gennaro Puca.
“Siete in grado di dirmi chi sono i cattivi – così ha esordito l’avvocato Preziosi rivolgendosi agli studenti - Risposta ovvia, la conclusione potrebbe essere: sono coloro che pongono in essere azioni criminali. Ma non basta per nulla. Valutate la realtà attorno a voi. Ci sono senz’altro dei casi di bullismo oppure semplicemente qualcuno di voi viene sistematicamente preso in giro. La responsabilità secondo voi è solo di coloro che pongono in essere queste azioni riprovevoli oppure c’è una piena responsabilità di chi assiste in silenzio e non prende posizione?”.
L’importanza di essere protagonisti della legalità è stata affrontata anche dal Procuratore D’Onofrio. Il magistrato ha raccontato della sua infanzia e adolescenza in un paese nel napoletano. Periodo nel quale, come spesso capita nel percorso formativo di ogni individuo, ha incrociato anche diversi modelli negativi: promesse di ricchezze facili in cambio di azioni criminali. Ma ha scelto di seguire un'altra strada. L’inizio di un percorso che è poi sfociato nella scelta della magistratura. Ha contrastato i clan in Calabria e Campania, rischiando anche la vita. Alcuni clan camorristici di Acerra avevano organizzato un attentato al quale il magistrato è sfuggito. Ma ha deciso – come spiegato anche durante il convegno – di continuare a seguire la strada che riteneva giusta. L’unica possibile.
L’avvocato Preziosi ha chiarito come una società abbia bisogno dell’impegno concreto di ogni cittadino per sopravvivere.
“È maggiore la responsabilità di chi commette un crimine oppure di coloro che tacciono nella consapevolezza che ben potrebbero impedire la sofferenza di chi subisce perché più debole? Una società che lascia indietro i più deboli e non li difende è una società destinata a distruggersi”, ha spiegato Preziosi.
Si è parlato anche di Sud. E dell’importanza di partecipare da protagonisti alle dinamiche che regolano il proprio contesto di appartenenza. Senza tirarsi indietro nonostante le difficoltà. Ha detto in proposito Preziosi: “ Un grande filosofo francese ha detto che la catastrofe è l’unica vera risorsa del sud. Oggi possiamo vedere come essa sia divenuta l’unica vera risorsa della società italiana, la quale non sembra avere per sé altro programma che vivere sull’orlo di un abisso. Non facciamo che sentire di nuove catastrofi, vere o presunte. La politica, la finanza e l'economia prosperano sulla catastrofe. Mi chiedo come la gente possa tollerare tutto questo. Ma, a proposito di catastrofi, voglio dire che Noi siamo stati troppo incerti, indecisi, vacui, in una parola, complici. Ognuno di noi deve far si che domani non si dica: i tempi erano oscuri perché loro hanno taciuto”
Sull’importanza di essere protagonisti e scegliere la scelta giusta si è focalizzata nel suo intervento anche l’avvocatessa D’Amelio che, parafrasando Saviano, affermato: “Sono tantissimi gli adolescenti che vivono di illegalità, sono tantissimi gli adolescenti che prima di diventare maggiorenni hanno già la vita rovinata. Scegliete la strada giusta!"