Guardia Lombardi. Si attende lo scioglimento del consiglio

Il consigliere di minoranza Luigi Rossi sollecita una risposta dalla Prefettura di Avellino

Guardia Lombardi.  

Il Comune di Guardia Lombardi attende una comunicazione ufficiale da parte della Prefettura di Avellino. A circa due settimane dalla scomparsa del sindaco Michele Di Biasi, l’Organismo Territoriale di Governo dovrà pronunciarsi sullo scioglimento del consiglio comunale e sull’affido della reggenza al vice sindaco Caterina Boniello. Sul governo del paese intanto vige una vacatio che dovrà essere colmata con direttive ufficiali della Prefettura. Rumors in paese sostengono che già la scorsa settimana l’esecutivo in carica abbia sostenuto un colloquio con il Prefetto di Avellino, ma stentano ad arrivare comunicazioni ufficiali.

L’aspettativa dei guardiesi al momento è che il vice sindaco possa ottenere la reggenza fino alle prossime elezioni utili. Non si esclude infatti, che il Prefetto possa adottare provvedimenti tali da consentire che il Comune altirpino possa partecipare alla tornata elettorale del prossimo 31 maggio. In caso contrario, il governo dell’ente locale sarebbe affidato a Caterina Boniello fino alle elezioni del prossimo anno.

“Salvini ha ragione: tutti questi enti sono inutli” ironizza Luigi Rossi, esponente di Sel e consigliere di minoranza del Comune. “Sollecitiamo una risposta in tempi brevi della Prefettura. Sono trascorsi ormai quindici giorni dalla scomparsa del sindaco, ma non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale sullo scioglimento del consiglio. Siamo all’assurdo”.

In caso di reggenza, alla Boniello spetterebbero tutti i poteri del sindaco, e potrà rinominare la giunta, anche se i componenti resterebbero invariati; mentre in caso contrario potrà occuparsi solo di ordinaria amministrazione, così come sta avvenendo in questi giorni.

Placate le astiose polemiche sollevate nelle settimane precedenti la morte del primo cittadino, Guardia si prepara ad affrontare una nuova stagione politica e amministrativa, e a riequilibrare i rapporti partitici e politici che gravitano nel paese.