Salernitana, la domenica dei rimpianti. E la media punti ora non basta

Il post-Bari è un mix di analisi e sensazioni su un pari che sta stretto. Serve una sterzata

salernitana la domenica dei rimpianti e la media punti ora non basta
Salerno.  

Il post-festa di Bari si accende con la sensazione di aver lasciato qualcosa sul prato del San Nicola. Esagerato parlare di un pezzettino di salvezza, ma due dei tre punti in palio sicuramente. Perché la Salernitana, proprio nel momento in cui sembrava essere in controllo della partita e pronta a dare la spallata decisiva non solo ai galletti ma anche alla sua classifica, ha praticamente rinunciato a premere sull’acceleratore. I fischi che i 25mila spettatori hanno riservato alle due squadre subito dopo il triplice fischio finale sono stati messaggi chiari del “vorrei ma non posso” interpretato dalle due squadre nell’ultima parentesi della sfida spettacolare sugli spalti, meno sul terreno di gioco.

E allora i rimpianti restano, anzi saranno i compagni di viaggio di una domenica da vivere sul divano davanti alla tv con la calcolatrice in mano per iniziare le riflessioni sulle classifiche delle rispettive concorrenti salvezza. Si riannoda il film della partita e si ragiona sulla gestione degli ultimi venti minuti di gara, dalla scelta di sostituire Verde dal campo per Reine-Adelaide, rinunciare a Tongya e Raimondo per dare vivacità e peso al reparto offensivo, provare ad insidiare un Bari tutt’altro che irresistibile nell’ultimo spezzone di gara.

Via le percezioni e le mille interpretazioni possibili restano i numeri, freddi, cinici, incontrovertibili. Sono dodici i punti portati a casa da Breda nelle prime dieci partite sotto la sua gestione con un bilancio di tre vittorie, tre pareggi e quattro ko. La media parla di 1,20 punti a partita. A otto partite dal termine la Salernitana arriverebbe ad un massimo di 40, quota insufficiente per uscire dalla zona rossa. Passerà tutto dagli scontri diretti, senza più alcun margine d’errore.