Dopo appena cinque partite è già arrivata ai titoli di coda l'avventura di Fabio Liverani sulla panchina della Salernitana. Le dichiarazioni rilasciate nel post-gara dall'amministratore delegato Maurizio Milan sono state eloquenti: si va verso la separazione dal tecnico romano. Liverani, in realtà, già ieri nel corso della conferenza stampa pre-gara era apparso demotivato e tutt'altro che carico. Segnali che, da quanto trapela, sarebbero frutto di una settimana molto difficile. Ad inasprire il clima all'interno dello spogliatoio avrebbe contribuito il ritiro punitivo imposto dalla società dopo il ko di Cagliari; tensioni che si sarebbero manifestate anche nel corso degli allenamenti e che avrebbero portato Liverani quasi al passo d'addio già nei giorni scorsi.
Ora, dopo la sconfitta casalinga contro il Lecce, la Salernitana si è presa qualche ora di tempo per decidere il da farsi. Ma l'addio di Liverani appare quasi scontato. Da capire se sarà il tecnico romano a farsi da parte o se la società esonererà il terzo allenatore della stagione. Scontate anche le soluzioni in caso di nuovo ribaltone: la proprietà, infatti, ha ribadito a più riprese che non si affiderà ad un quarto allenatore. Le soluzioni percorribili, dunque, sono due: richiamare Filippo Inzaghi (allenatore che fu scelto dal presidente Danilo Iervolino che anche in settimana ne ha rivendicato la scelta) che è ancora sotto contratto e che non ha mai lasciato Salerno; affidarsi ad una soluzione interna, con il duo formato da Stefano Colantuono e Franck Ribery che potrebbe traghettare la squadra fino al termine del campionato.
Ma le riflessioni non si limiteranno solamente alla parte tecnica. Anche la direzione sportiva, infatti, è finita sotto la lente d'ingrandimento della proprietà. L'ad Maurizio Milan in conferenza stampa ha spiegato che il mercato di gennaio «è stato corposo sia in termini di persone che sono arrivate sia in termini economici» ma che i risultati non sono stati quelli sperati. Anche Walter Sabatini, dunque, è in discussione e l'eventuale ritorno in panchina di Inzaghi potrebbe accelerare i tempi della separazione dal dirigente romano.
In queste settimane, tra l'altro, è già partito il toto-nomi legato ai possibili successori dell'attuale dg. Ed i nomi, manco a dirlo, corrispondono a due dirigenti che hanno già lavorato con Filippo Inzaghi: Pasquale Foggia - che Iervolino incontrò prima di richiamare Sabatini - e Massimo Taibi. Il primo è stato protagonista con Super Pippo al Benevento, il secondo lo scorso anno a Reggio Calabria. Ipotesi che, per ora, restano come idee sparse sulla scrivania della Salerniatana. Ma che, in caso di ribaltone, potrebbero tramutarsi in soluzioni concrete per il nuovo corso della società granata. La notte porterà consiglio...