Salernitana-Cagliari 2-2: quattro chiavi tattiche del match

Difesa solida e attacco leggero. Buone trame da calcio piazzato. Serve lucidità nel finale

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Salerno.  

C'era tantissima attesa per il match di oggi tra Salernitana e Cagliari. L'incontro dell'Arechi si è giocato a ritmi bassi, con tensione da ambo le parti e le compagini attente più a non prenderle che a darle. Poi, quando si è sbloccato il match all'80esimo minuto, sono stati veri e propri fuochi d'artificio. All'ombra del principe degli stadi finisce 2-2 tra l'ultima e penultima in classifica. Boulaye Dia torna a prendersi la palma di Man of the Match.

Maggior attenzione alla difesa, maggior leggerezza offensiva. Partita decisa dagli episodi

Il cambio tattico di Inzaghi mostrava fin da subito l'idea di puntare su una maggior solidità difensiva, anche a scapito del peso nella metà campo avversaria. E così, nel passaggio dal 3-4-2-1 tanto caro a Paulo Sousa, si è passati ad un ben più solido 4-3-2-1. Il cambio modulo ha effettivamente favorito la tenuta dei granata, grazie anche alla grata sorpresa rappresentata dal buon ritorno di Federico Fazio. Il "comandante" si è difeso - e ha difeso - benissimo, con autorità e comandando la retroguardia, scavalcando lo stesso Gyomber che, pur con una prova discreta, si è trovato in grande difficoltà contro la potenza di Luvumbo Zito. Proprio quest'ultimo è stato il primo eroe del match dell'Arechi, infliggendo il gol dello 0-1 dopo la terribile palla persa di Martegani nella propria metà campo. Da lì, un botta e risposta ad altissimo impatto emotivo. A chiudere i conti è stato Dia trasformando un rigore che ha fatto infuriare i sardi. Mister Inzaghi salva proprio la risposta di carattere come elemento da cui ripartire verso i prossimi impegni e assicura: "Si può arrivare a 40 punti".

Le chiavi del match: mancanza di precisione ma potenziale importante

Tante transizioni offensive ma manca precisione. La Salernitana ha avuto a disposizione un gran numero di transizione offensive, legate sia a qualche buon recupero a centrocampo, sia per errori gratuiti degli avversari. Tuttavia, è mancato troppo spesso l'ultimo passaggio. Le occasioni più palesi riguardano l'asse Cabral-Dia, con il capoverdiano che in due occasioni non è riuscito a trovare il passaggio vincente verso il bomber senegalese. Cabral si è impegnato ma ha peccato troppo di precisione, pregiudicando così la sua prestazione.

Si migliora sui calci piazzati. Almeno per la fase offensiva, la Salernitana di Inzaghi sembra che stia giocando con maggior complessità tattica nei calci da fermo, arrivando alla conclusione solo do 2-3 tocchi del pallone. La maggior parte dei pericoli prodotti dalla compagine campana sono nati da punizioni e calci d'angolo.

Le verticalizzazioni del Cagliari distruggono il filtro di centrocampo. Dalla metà del primo tempo, Ranieri ha chiesto ai suoi di arrivare in porta con meno tocchi. Questo ha favorito gli attacchi in uno contro uno e, di conseguenza, si sono creati pericoli maggiori, vista la grande forza di Luvumbo. La distanza tra i reparti ha favorito sicuramente questo tipo di gioco da parte del Cagliari.

Serve più intensità, anche nei minuti finali. Nella preview del match avevamo mostrato come Salerntiana e Cagliari vantassero il record negativo di gol subiti nell'ultimo quarto d'ora di gioco. Ebbene, oggi i 4 gol sono arrivati dopo il 75'. La Salernitana paga due episodi. Il primo, legato a un pallone velenosissimo perso da Martegani nella propria metà campo; il secondo, per una morbidezza eccessiva in fase di pressing, con i reparti completamente scollati. La squadra deve poter mantenere alta la tensione fino all'ultimo.