Salernitana in silenzio per i torti, ma l'Arechi la condanna

La decisione per il gol annullato a Gondo. Tifosi contro calciatori, proprietà e dirigenza

Salerno.  

Salernitana-Ascoli è finita così com'era iniziata. A farla da padrone, al fischio d'inizio e a quello finale, è stata la contestazione dell'Arechi che non ha risparmiato nessuno: proprietà, dirigenza e squadra sono finiti sul banco degli imputati per gli ultimi risultati negativi che hanno, pian piano, affievolito l'entusiasmo che si era ricreato a inizio stagione. I 18mila del derby con il Benevento sono un ricordo lontano e sbiadito. Il presente racconta di poco più di 5mila spettatori, delusi, arrabbiati e ora desiderosi di capire quale sia la reale dimensione della Salernitana: quella bella e vincente ammirata a inizio stagione o quella inconcludente e impacciata di queste settimane? Domanda a cui avrebbe potuto provare a dare risposta la società, piuttosto che trincerarsi dietro il silenzio stampa per i torti arbitrali subiti, contro i quali avrebbe potuto/dovuto far sentire forte la sua voce. «L’U.S. Salernitana 1919 prendendo atto e rispettando le decisioni arbitrali che anche oggi per l’ennesima volta hanno condizionato fortemente la gara penalizzando i granata, comunica di essere in silenzio stampa», l'annuncio pubblicato attraverso il sito di bandiera e che ha annunciato le bocche cucite da parte dei tesserati.

Sia chiaro: il gol del 2-0 annullato a Gondo era assolutamente regolare. E il raddoppio granata avrebbe potuto mettere su altri binari la gara. Ma è pur vero che nella ripresa, sin dai primissimi minuti, la Salernitana ha fatto poco o nulla per vincere la gara, arrivando a concludere nello specchio in sole due circostanze, mentre gli ospiti hanno sfiorato il colpo grosso, evitato soltanto da un Micai super. Le difficoltà appaiono evidenti ed, errori arbitrali a parte, la formazione di Ventura ha subito la manovra dei marchigiani per tutta la ripresa.

Difficoltà che hanno fatto calare il gelo sull'Arechi, spegnendo l'entusiasmo d'inizio stagione. Eloquente lo striscione esposto a inizio gara in Curva Sud: «Anche quest'anno il copione non è cambiato. Stesse promesse, stesso campionato», il testo srotolato e rivolto alla proprietà, presente in tribuna e sfilata via molto contrariata. Fischi hanno accompagnato i calciatori sia al momento delle sostituzioni (in particolare quelle di Jallow e Kiyine) che a fine gara, quando l'Arechi si è scagliato contro Lotito, Mezzaroma e Fabiani. Titoli di coda d'un film già visto.