Pisa. «Ci sono stati quindici minuti di assenza totale dal campo e questo ci deve far fare delle riflessioni». Così Gian Piero Ventura commenta ai microfoni di Ottochannel la prestazione della Salernitana dopo il ko di Pisa. «Dobbiamo capire se il rammarico di non avere una posizione di classifica straordinaria per i quattro punti persi al 90esimo è frutto di grandissime capacità e basta o se è frutto di grande umiltà, applicazione, determinazione. Domande che ci dobbiamo porre, io per primo. Sarebbe bene che se la ponessero anche i miei calciatori perché le cose non succedono mai per caso. Non si passa dai play out all’ultimo secondo al rammarico di non essere primo semplicemente perché hai cambiato modulo di gioco. Avviene perché sin dal primo giorno di ritiro i miei giocatori hanno messo in campo tonnellate di umiltà, determinazione, voglia feroce di crescere e di migliorarsi. Quando questo viene meno bisogna farsi delle domande tutti quanti. Ora è inutile parlare della causa. Dobbiamo riflettere, guardarci allo specchio tutti quanti, poi fare delle riflessioni e tirare delle conclusioni. Non siamo in grado di farlo ora».
Tra le note positive del match in terra toscana c’è sicuramente l’esordio di Gondo che, con il suo ingresso in campo, ha reso più incisiva la manovra offensiva dei granata. «Gondo viene dalla serie C e in questa partita esordiva in B, ha giocato in venti minuti. È un componente del gruppo ma non possiamo vivere di questo. Qui non si parla di un singolo calciatore ma si parla di un’organizzazione di squadra, di collaborazione reciproca, di conoscenza. L’emergenza? Stasera non c’entra perché nel secondo tempo abbiamo giocato a una porta e con un pizzico di determinazione in più lo si poteva fare anche nel primo tempo. Spero finisca entri quindici giorni. Non credo che per sabato recupererò qualche calciatore, vediamo ma non credo».