La Cavese dovrà pagare una multa di 200 euro per lo striscione esposto dai suoi tifosi in Curva Sud in occasione del match casalingo contro il Potenza. In particolare il settore più caldo dello stadio “Lamberti” aveva contestato la decisione di non rinviare la partita Foggia-Catania e di non concedere un minuto di raccoglimento per la morte dei tre ultras foggiani a seguito dell'incidente stradale avvenuto mentre rientravano dalla trasferta di Potenza.
“13-10-2024: la morte non è uguale per tutti! Numeri identificativi nel dimenticatoio... per chi come Stefano Cucchi ha subito la vostra repressione l'unica via è la ribellione!", il maxi-striscione esposto al 66' e che, secondo il Giudice Sportivo, conteneva “una frase oltraggiosa nei confronti delle Istituzioni dello Stato”. Pertanto la società è stata multata. Ma la decisione ha fatto molto discutere.
Sul caso è intrvenuta anche Ilaria Cucchi, sorella di Stefano e senatrice che sui social ha commentato quanto accaduto.
Il post di Ilaria Cucchi dopo la multa alla Cavese
“Voglio ringraziare i tifosi della Cavese ed esprimere la mia vicinanza a loro e alla società. Multata per uno striscione che ricorda non solo mio fratello, Stefano, ma quanta strada abbiamo ancora da fare per dirci un Paese davvero civile. Non so cosa sia stato considerato “oltraggioso nei confronti delle istituzioni dello Stato” di queste parole. Però so perfettamente che un oltraggio enorme è quello che fa la maggioranza rimandando continuamente l’introduzione dei codici identificativi.
È stata la prima proposta che ho presentato dopo essere stata eletta. A due anni di distanza, è ferma, sospesa nel vuoto: un ordine del giorno che non vogliono far mai arrivare. Un po’, sicuramente, perché la destra non vuole approvarla. Un po’, temo, perché in questo tempo non ne abbiamo parlato abbastanza. Lo sport è fondamentale anche per trasmettere un messaggio di civiltà. Spero che siano tanti e tante, sempre di più, a condividerlo. E la politica a quel punto non lo potrà più ignorare”, conclude Cucchi.