L'Italia riparte se riparte il Mezzogiorno. Non solo un'enunciazione retorica ma una certezza. Che deve però anche superare stereotipi e frasi fatte come quelle sulle "eccellenze" per cominciare ad utilizzare, al meglio, le risorse che già ci sono (leggi fondi europei) e quelle che arriveranno con il "masterplan" del Governo Renzi. All'hotel Mediterranea di Salerno l'associazione Articolo 41 guidata da Roberto De Luca ha sopitato un confronto al quale hanno preso parte l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, il presidente Svimez Adriano Giannola e il sottosegretario all'Economia e alle Finanze Enrico Zanetti. Elogi ai provvedimenti fin qui adottati dall'Esecutivo «rispetto alle dimenticanze degli ultimi anni», ed anche la certezza che dal pantano se ne esce attraverso un investimento in reti infrastrutturali «materiali ed immateriali». Riflettori anche sulla «fiscalità compensativa», mentre ci si attendono risorse aggiuntive dalle prossime misure che il Parlamento adotterà. Durissima la reprimenda di Giannola, che ha lasciato ben poco spazio all'ottimismo: «Il Mezzogiorno vive una condizione drammatica, i giovani vanno via e non si può biasimarli per questo. Serve una decisa inversione di tendenza, perché anche l'Italia si salva solo se il Sud cresce».
Nessun commento di De Luca jr, invece, alle domande dei giornalisti sulla vicenda giudiziaria che riguarda il governatore: «Oggi da Salerno vogliamo solo far partire messaggi positivi, di altro non parliamo».
Giovanbattista Lanzilli