Caso D'Alessandro: ora decide l'Anac

Querelle incarichi al vaglio di Cantone

Scafati.  

Incarichi all’Acse e nel Consorzio farmaceutico intercomunale della provincia di Salerno, l’amministrazione Aliberti porta il caso D’Alessandro al vaglio dell’Anac, l’Autorità anticorruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone. L’obiettivo è quello di ottenere la decadenza del capogruppo del Pd dalla carica di consigliere, puntando sul comma 5 dell’articolo 78 del Tuel. Secondo il Testo unico degli enti locali, infatti, al sindaco ed al presidente della Provincia, nonché agli assessori ed ai consiglieri comunali e provinciali è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni e province. Norma che, secondo la maggioranza, D’Alessandro avrebbe violato acquisendo incarichi al Consorzio farmaceutico intercomunale della Provincia di Salerno, dove il Comune di Scafati è socio di maggioranza, e all’Acse, azienda in house dell’ente di Palazzo Mayer. Una questione delicata, su cui Cantone ora sarà chiamato ad esprimersi.


Nel frattempo c’è fermento all’interno del Pd di Scafati, che ha deciso di scendere in piazza per chiedere il ripristino della legalità in città. La data scelta è quella del prossimo 25 ottobre, quando gli esponenti dem del circolo scafatese si ritroveranno in piazza Vittorio Veneto per parlare a una città che descrivono «umiliata e offesa non solo  per essere balzata agli ‘’onori  della cronaca’’ nazionale per l’ inchiesta della  Direzione  Investigativa Antimafia di Salerno ma perché costretta a leggere ogni giorno di indagini e arresti per fatti di camorra e corruzione che riguardano imprese e professionisti che ricevono incarichi e appalti dall’amministrazione Aliberti». Una città dove, secondo il Pd, il clima è diventato pesante e dove si sceglie il metodo dell’attacco personale ai contenuti politici. «Una città, soprattutto, in cui i problemi restano irrisolti: basti pensare agli allagamenti, a un ospedale ancora chiuso, a un Polo Scolastico bloccato, a un Pip fermo, all’indebitamento prodotto dalla reindustrializzazione dell’area ex Copmes, a un Puc che deve ritornare in consiglio comunale, col commercio in ginocchio e tributi elevatissimi per imprese e famiglie: i più alti in Campania e senza che, per di più, siano offerti in cambio servizi all’altezza di un contesto civile», si legge in un comunicato diramato dal gruppo guidato dal gruppo diretto da Margherita Rinaldi. «Una città  in cui il sindaco attacca l’opposizione per difendere un operato ed un modus operandi indifendibile, in cui un personaggio discutibile come la Di Saia è tornata al suo posto come nulla fosse accaduto mentre il sindaco è impegnato a passare da martire ma deciso a proseguire nonostante le gravi ombre che incombono sulla sua azione politica. Il 25 ottobre inizia una nuova fase per Scafati».

 

Redazione Sa