Alberti non si sente scalfito dall'inchiesta: «Mi odiano»

Il sindaco resta in sella e non si dimette

Scafati.  

Rispetto per l’attività della magistratura e nessuna intenzione di aderire alla richiesta di dimissioni formulata in particolare dal Partito democratico: il sindaco Pasquale Aliberti non si sente scalfito dall’inchiesta dell’Antimafia  culminata con le perquisioni presso la sua abitazione ed il Comune. 

Le accuse formulate sono da far tremare le vene, ma non vi è il riferimento ad alcun fatto specifico per cui si è in assenza di contestazioni precise. La magistratura ha comunque operato al meglio ed applicato la legge. Con la notifica dell’avviso di garanzia significa che si è informati del fatto che sono in corso indagini sulla nostra persona”, spiega il sindaco in riferimento alle vicende giudiziarie che lo coinvolgono.  In merito al manifesto diffuso dal Pd, con richiesta di dimissioni, Pasquale Aliberti la sua posizione è netta.

“Se è per odio alla persona, capisco. La fiducia e l’affetto dei cittadini è il risultato delle tante opere pubbliche realizzate, dei servizi sociali messi in campo in questi anni, delle varie iniziative culturali e degli eventi organizzati. Questo vale più di ogni polemica. Scafati prima di tutto!”.

 

Redazione Sa