Cosimo Ferraioli, sindaco della città di Agri, ha reso noto il testo di una sua lettera inviata al presidente del Consiglio del Ministri, Giuseppe Conte. "Spero di di aver interpretato il pensiero della mia comunità" scrive la fascia tricolore nel pubblicare il lungo messaggio, una disamina degli interventi messi in atto e le decisioni prese per far fronte l'emergenza sanitaria del Coronavirus:
"Onorevole presidente,
Sono Cosimo Ferraioli, sindaco pro tempore della città di Angri e con molta amarezza esterno queste mie riflessioni. Credo che lei e il suo governo, in questa crisi, abbiate mostrato e continuate, purtroppo per noi, a mostrare tutta l’inadeguatezza, l’incapacità, l’approssimazione e la superficialità nella gestione dell’emergenza sanitaria. Una gestione superficiale e anche ideologica della crisi, iniziata con l’ “abbraccia un cinese”, continuata con la “fuga delle bozze” e l’accusa a chi chiedeva istituzionalmente misure più drasticamente contenitive, comunicativamente inefficace. " scrive Ferraioli.
La condanna del primo cittadino di Angri è quella di aver sottovalutato il problema e aver messo in campo azioni non efficaci e provvedimenti contrastanti: "Quando Le si è palesata in tutta la sua cruda virulenza, ha affrontato la crisi in modo burocratico e merceologico, con un provvedimento a giorni alterni, via via più restrittivo, a conferma della necessità di iniziali restrizioni. Una gestione che manda in confusione i cittadini e noi sindaci, in prima linea nell’affrontare le paure giustificate di tutti, senza mezzi e con l’obbligo di districarci nel ginepraio di voci istituzionali che emanano provvedimenti a vuole anche contrastanti, riducendoci così a interpreti e suggeritori. Per non tacere delle iniziative prese negli attimi iniziali dell’emergenza, nei quali ogni sindaco secondo la propria sensibilità, ha inteso adottare iniziative a tutela della propria comunità, venendo addirittura additati come esagerati allarmisti! Soprattutto quando, chiedendo aiuto alle istituzioni della Repubblica, si ritrovava completamente solo e abbandonato al suo destino."
"Non mi preoccupa la possibilità del contagio perchè, fortunatamente, la mia comunità con grandissimo senso di responsabilità, osserva le indicazioni per ridurre la diffusione del contagio- aggiunge il sindaco Ferraioli - ma Lei tanto avrebbe potuto fare bloccando le frontiere immediatamente e limitando, come solo dopo un mese ha fatto, la mobilità interna, nella consapevolezza che la diffusione del contagio si arresta con l’azzeramento della mobilità. Adesso lo ha fatto la Germania, che tanta ammirazione suscita in chi, da italiano, odia l’Italian, chiudendo le frontiere con Francia, Austria e Svizzera, in barba alle ideologie e al distruttivo politically correct."
Durissimo anche il pensiero sul nuovo decreto "Cura Italia": "La bozza del decreto per le misure a favore delle famiglie e delle imprese è, a voler essere generoso, misere e avara di reali sostegni all’economia che, a crisi conclusa, mostrerà il vero volto distruttivo della crisi sanitaria. Urge lo sblocco dei vincoli di bilancio."
"In questo momento di grande coiesione nazionale e popolare, gli italiani nei momenti cupi mostrano ancor di più la loro grandezza, nessuno dovrebbe esitare a prendere decisioni drastiche. Lei sa meglio di me che l’Unione Europea è matrigna e il Sogno Europeo è ormai un incubo che ci costringe ad elemosinare, noi che non abbiamo nulla da invidiare ad altri popoli , un allentamento dei vincoli per poter spendere di più in questo momento cruciale, soldi che per altro sono nostra! L’austerità imposta dall’ Unione Europea negli ultimi dieci anni ha mostrato tutti i limiti del cambio fisso, cioè della moneta unica. Siamo deboli in un momento delicatissimo. Uno scatto d’orgoglio servirebbe a rompere questo giogo che da trent’anni ci sta umiliando tutti. Si può ammettere di aver intrapreso un percorso sbagliato, la Storia Le darà ragione.
p.s : La mia fascia da Sindaco è a Sua disposizione." la conclusione del sindaco Ferraioli.