Salerno, il caso Fonderie Pisano arriva all'europarlamento

Il deputato della Lega, Lucia Vuolo: "Il tempo è scaduto, ora risposte concrete"

Salerno.  

"Le Fonderie Pisano negli anni sono diventate il caso emblematico di un'Italia a due velocità, troppo lontana da un'Europa che vede queste esperienze una risorsa e non un problema. Ecco perché è giusto portare questa storia all'attenzione del Parlamento europeo". Lucia Vuolo, europarlamentare della Lega, interviene sulla vicenda che da anni interessa i lavoratori dell'opificio salernitano, oltre che i residenti a nord del capoluogo di provincia e della Valle dell'Irno.

"Da anni questa vicenda è strumentalizzata dalla vecchia politica - ha detto - non è più il momento di cavalcare il dissenso delle parti in lotta, ma è tempo di responsabilità. È palese che ormai il tempo è scaduto: le Fonderie, come anche confermato dalla magistratura, devono chiudere l'attuale sede e continuare l'attività lavorativa altrove - il monito dell'esponente salviniano -. Da anni si parla di delocalizzazione: un tema che diventa di attualità ogni volta che alle porte c'è una campagna elettorale. Alle ultime amministrative tenutesi a Salerno sembrava cosa fatta, ma dal 2016 a oggi le Fonderie sono ancora lì e, seppur a tratti, continuano la loro attività".

L'obiettivo, portando il caso all'attenzione di Bruxelles, è quello di velocizzare il processo di delocalizzazione: "La politica del passato, quella degli ultimi 40 anni che ha fondato le proprie campagne elettorali sulle Fonderie, ha portato a tutto questo. Il primo passo da portare avanti è trovare soluzioni che possano eliminare questo momento di stasi perenne. Sono pronta ad ascoltare lavoratori e residenti per poter dare un mio contributo. Le Fonderie devono continuare a funzionare, ma altrove e nel rispetto delle leggi. I temi di salute e vita, diritti sanciti dalla Costituzione italiana, non possono essere in contrasto tra loro", conclude la Vuolo.