“Dopo le nostre denunce formalizzate in Regione Campania, in Parlamento e presso l'autorità anticorruzione, nulla sembra essere cambiato in seno ai GAL dove gli amministratori locali preferiscono mantenere le poltrone piuttosto che accedere ai fondi europei con il rischio di perdere 109 milioni di euro”. Lo denunciano - il Consigliere regionale del Movimento 5 stelle Michele Cammarano e la Deputata del Movimento 5 stelle Teresa Manzo - “La legge, l'Europa e la Regione sono chiarissimi in merito, gli amministratori locali non possono essere anche amministratori dei GAL in quanto enti di diritto privato in controllo pubblico”.
“Siamo in presenza di un palese conflitto di interessi dove ad esempio i sindaci beneficiari dei finanziamenti europei sono gli stessi che gestiscono il piano d'azione del GAL che quei finanziamenti determina e condiziona”. “Controllori e controllati siedono sulla stessa poltrona. “In questi giorni – continuano - si sono rinnovati i vertici di alcuni GAL dove sindaci erano presidenti e assurdamente i sindaci restano presidenti, in barba ai principi di trasparenza e correttezza amministrativa di cui sopra, in barba alla legge della Repubblica Italiana”. “A settembre vigileremo sulle procedure di erogazione dei fondi che se messe in atto nello stato attuale di illegalità potrebbero essere giustamente impugnate dalla stessa comunità europea”.
“Il nostro fine è quello di tutelare i Gal, favoriti dall’Unione europea in quanto si ritiene così di distribuire soldi a soggetti che rientrino in una strategia territoriale di maggiore efficacia, piuttosto che darli direttamente a singole aziende, enti o associazioni. Soldi che non saranno mai erogati in presenza di un palese conflitto, nel momento in cui il presidente di un Gal sia un sindaco di un comune associato allo stesso Gal o un esponente di una qualunque istituzione o ente potenziali percettori di finanziamenti europei" concludono.
S.B.