“In Campania è vietato ammalarsi. Il mito della sanità ai livelli europei annunciato dal governatore Vincenzo De Luca, commissario alla Sanità in Campania, è stato ancora una volta smentito nella riunione che si è svolta il 18 luglio tra ministero della Salute, dell’Economia e Regione Campania”: è quanto dichiara Carmela Rescigno, responsabile Sanità di Fratelli di Italia in Campania.
“Ancora una volta il tavolo interministeriale fotografa una sanità al collasso rivelando forti criticità negli screening oncologici, dove è scarsa non solo la prevenzione ma anche l’organizzazione e il frazionamento dei percorsi diagnostici per le neoplasie. Mentre sui ricoveri ospedalieri l’indicatore si mantiene ancora pari a 269,7 per mille anziani, in eccesso rispetto al valore medio nazionale pari a 265,3”. Anche il tempo di arrivo del primo soccorso nella rete dell’emergenza, pari a 20 minuti nel 2017 risulta superiore alla soglia ritenuta adeguata”- spiega Rescigno.
“Ma è sulle prestazioni acquistate dai privati che arriva l’altra bacchettata: rispetto ai tetti di spesa 2017 si registra una produzione maggiore di 128 milioni di euro tra assistenza ospedaliera, specialistica ambulatoriale, assistenza riabilitativa” - osserva l’esponene di Fdi - che evidenzia come “l’altra spia rossa sono le liste di attesa. Nonostante la riduzione del costo del personale, resta il record dei medici di specialistica ambulatoriale: si spendono 226 milioni, il costo più alto d’Italia che si incrementa peraltro di 3,7 milioni rispetto al 2016”.
“Al netto dei numeri, basta fare un giro in corsia. Anzi, da medico, rivolgo un invito al presidente De Luca: trascorra una giornata in ospedale per rendersi conto come sia vietato in Campania ammalarsi” - chiede la responsabilità Salute di Fdi
“Alla luce di un quadro nero”- conclude Rescigno- mi chiedo cosa aspettano Lega e M5S a revocare l’incarico di commissario a De Luca soprattutto alla luce dell’imbarazzante presenza del consigliere delegato alla Sanità Enrico Coscione sotto processo”.
S.B.