M5S: Consorzio Paestum, via commissario che ha risanato conti

Il consigliere regionale: “Con il cambio di linea si rischia di vanificare l’opera di rilancio avviata da Franza”

Capaccio.  

“Il caso della riconferma del commissario Biagio Franza al Consorzio di bonifica Paestum è l’ennesimo di una meritocrazia al contrario. Un tecnico preparato che, vicenda più unica che rara, si è reso protagonista di una operazione di rilancio di un ente che ha ereditato un autentico disastro amministrativo unito, è riuscito in meno di due anni a rimettere in sesto i conti e a far decollare, con non poca difficoltà, procedure da tempo in fase di stallo per una nuova classificazione dei terreni, viene inspiegabilmente messo alla porta. Ad avvicendarlo, secondo organi di stampa, sarà un politico della stessa area del governatore della Campania, con dubbie competenze su un settore strategico e delicato per la nostra regione qual è quello dell’agricoltura.

Ancora una volta la politica nomina la politica, fregandosene delle competenze e del buon operato di un tecnico grazie al quale tra l’altro, lo scorso anno, gli agricoltori dell’area del Consorzio sono stati tra i pochi ad avere l’acqua”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, a margine del question time in Consiglio regionale sul caso del Consorzio di Bonifica Paestum.

“Abbiamo interrogato la giunta sui motivi della mancata conferma del commissario uscente e la risposta dell’assessore ha purtroppo dato conferma ai nostri sospetti. Se è vero che l’incarico commissariale è stato sempre indirizzato al ripristino delle condizioni per l’indizione di nuove elezioni, come confermato dalla giunta in aula, è anche vero che il mancato raggiungimento di questo obiettivo non ha impedito l’amministrazione regionale a rinnovare l’incarico per ben due volte.

Una incongruenza e un paradosso. Riconoscendo di fatto una indiscutibile attività di risanamento da parte del commissario Franza, per quale motivo adesso si cambia linea, con la nomina di un politico? Corriamo il rischio, a fronte di questa scelta, di vanificare un lavoro di ripristino della regolarità dell’ente ancora una volta a danno degli agricoltori”.

S.B.