Sembra incredibile ma di qui a breve ci sarà la prima riunione operativa del nuovo Parlamento, ma il quadro degli eletti è ancora da ufficializzare. Sono circa una decina infatti i seggi non assegnati, quasi una trentina i ricorsi che da Nord a Sud potrebbero far cambiare (di poco) la geografia di Camera e Senato. Intanto, dalla prossima settimana inizia la registrazione dei nuovi eletti.
In Campania c'è da fare i conti con la battaglia per il Senato, con un seggio conteso da Forza Italia e Liberi e Uguali. Il posto finito al centro del braccio di ferro è quello di Napoli: per gli azzurri l'elezione del parlamentare scatterebbe nel capoluogo regionale, mentre al momento è scattato in quello di Salerno con il via libera a Vincenzo Carbone. Per Forza Italia - in un derby tutto interno - l'elezione spetterebbe a Giosy Romano, sindaco di Brusciano, a scapito del collega di partito. E LeU? Da sinistra si fa invece presente che quel seggio tocca invece alla compagine di Pietro Grasso, che porterebbe in parlamento Peppe De Cristofaro.
Cosa c'entra in questo complicato gioco d'incastri Piero De Luca? Il neo-deputato del Partito democratico nelle operazioni di riconteggio perderebbe circa 2mila voti di preferenza. Una ulteriore delusione per il primo partito di centrosinistra, che però non cambierebbe di una virgola il risultato del voto. Nel caso, infatti, i voti sarebbero riassegnati alla lista "Più Europa" di Emma Bonino, consentendo comunque l'ok al seggio per il primogenito del governatore che qualche giorno fa ha festeggiato in un noto locale di Salerno.
In una intervista al direttore del canale Otto Channel 696 Pierluigi Melillo, il segretario provinciale del Partito democratico salernitano, Vincenzo Luciano, aveva tracciato la rotta per riaffermare il radicamento dei circoli sul territorio. Partendo da un principio ineludibile, però: "A Salerno e in Campania si riparte dal modello De Luca".
Giovanbattista Lanzilli