VIDEO. Sit-in dei 5 Stelle: basta con la dinastia dei De Luca

Il flash mob davanti alla Regione e al Comune di Salerno: "A che titolo l'assessore era lì?"

Nuova puntata dello scontro politico sull'inchiesta della Procura di Napoli sui presunti illeciti nella gestione dei rifiuti in Campania. Anche De Magistris attacca, assedio al governatore

Salerno.  

Non sono bastate le dimissioni di Roberto De Luca dalla carica di assessore al comune di Salerno a placare le polemiche politiche in città e in Campania. In tarda mattinata infatti gli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno organizzato due flash mob contro quella che definiscono la "dinastia dei De Luca". Davanti agli uffici della Regione Campania e al Comune di Salerno i pentastellati hanno invocato "chiarezza" sulla vicenda che mescola l'inchiesta giornalistica di Fanpage e le indagini della procura di Napoli. 

A Napoli Valeria Ciarambino e Roberto Fico, a Salerno Angelo Tofalo e Andrea Cioffi: c'erano sia i consiglieri regionali che deputati e senatori insieme ad alcune decine di attivisti, armati di cartelli e slogan. Ma a tenere banco, al di là di quello che sarà il lavoro investigativo della magistratura, è anche la questione "dimissioni sì-dimissioni no" di De Luca jr. Al momento, infatti, come ha confermato anche il sindaco Enzo Napoli, l'addio di Roberto De Luca non è stato protocollato. Resta, quindi, l'annuncio dal palco dell'hotel Mediterranea di Salerno, fatto dal secondogenito del governatore nel corso della presentazione ufficiale dei candidati alla Camera e al Senato del Partito Democratico.

Il flash mob dei 5 Stelle salernitani è culminato proprio con la richiesta di un incontro con il sindaco Enzo Napoli: "Vogliamo chiarezza sulle decisioni dell'assessore De Luca. Vogliamo capire se le dimissioni esistono o sono state solo un bluff", le parole di Angelo Tofalo, deputato uscente. Una delegazione grillina è arrivata fino all'ufficio del sindaco, chiedendo un incontro. La fascia tricolore però ha declinato, perché impegnato. Una spiegazione che non ha soddisfatto i 5 Stelle, che hanno posto l'accento sul "niete" del primo cittadino a riceverli. Il braccio di ferro, dunque, va avanti.

GbL