E' tornato a difendere il figlio Roberto – indagato per corruzione nell'inchiesta sui rifiuti della procura di Napoli -, anche se non ha pronunciato mai il suo nome. Il governatore De Luca lo ha fatto con il suo consueto stile: duro, esplicito e non senza ironia. Parole che ha pronunciato sabato pomeriggio nell' incontro sulla sanità al Grand Hotel di Salerno. De Luca non ha risposto direttamente alle domande dei giornalisti. Ha preferito parlare sul palco. Decidere lui i tempi e i modi.
“Siamo impegnati in un lavoro gigantesco – precisa parlando della tanto annunciata rivoluzione che preannuncia sul settore della sanità in Campania -. Vi ricordo cosa significa quando tocchi interessi consolidati, intervenire sui farmaci ad esempio significa portare via dalle tasche di qualcuno decine di milioni di euro.
E' Chiaro? - puntualizza De Luca - Dobbiamo sapere che quando fai queste riforme i contraccolpi ci sono. Se vuoi aprire un ospedale del Mare è chiaro che tutti quelli che vorrebbero stare dove stanno tirano calci. Ma andremo avanti a carrarmato – continua il presidente - mettiamo nel conto resistenze, mettiamo nel conto sabotaggi, mettiamo nel conto perfino operazioni nelle ultime ore di uso di camorristi per ricattare, per ricattarci, non perdete tempo”.
Eccolo il riferimento al figlio Roberto, assessore al comune di Salerno nelle ultime ore al centro della bufera per l'inchiesta della procura di Napoli che lo vede indagato per corruzione in relazione a un video apparso sulla testata giornalistica Fanpage in cui un finto imprenditore, ex boss pentito della camorra, gli avrebbe proposto accordi illeciti per un appalto che riguarderebbe lo smaltimento delle ecoballe. Un accordo da chiudere per smaltire i rifiuti campani.
“I miei concittadini di Salerno mi conoscono – precisa ancora De Luca - se pensate di ricattarci non perdete tempo, andremo avanti senza derogare di una virgola agli obiettivi che ci siamo dati. Abbiamo deciso di fare della sanità campana la prima sanità d'Italia e lo faremo costi quel che costi.
Mi sono ricordato che due anni e mezzo fa alla vigilia di un'altra campagna elettorale uscì un elenco così detto degli impresentabili ed io ero collocato in una posizione d'onore, nella lista, poi che fine hanno fatto?Dove sono?.
In queste ore si stanno mettendo in piedi cose infami, al limite della barbarie, - rincara la dose il governatore - non perdete tempo comunque, state sereni tutti quanti, noi andiamo avanti, veramente come un treno non puoi fare questo lavoro stando vent'anni, andremo avanti così perchè la Campania non è la Svezia se vuoi cambiare la faccia di questa regione devi sputare sangue.
Devi fare il missionario, tenendo conto che perdi anni di vita, per cambiare questa regione ti devi mutilare la vita, - incalza il governatore - per essere chiari, ma non vale la pena di stare in posti di responsabilità per tirare a campare, se devo sacrificare anni di vita degli affetti familiari voglio farlo avendo la certezza morale che quel sacrificio è servito davvero a dare una mano alla povera gente della nostra regione.
Se succede questo mi sento di dedicarmi anima e corpo”. E poi un riferimento esplicito alla campagna elettorale e alle politiche del quattro marzo: “dateci una mano, è importante avere un governo amico. Pensiamo ai nostri territori, alle nostre comunità, alle nostre famiglie e al nostro lavoro e il lavoro che abbiamo avanti è al limite dell'infarto del miocardio, toccando ferro”.
Sara Botte