«Io faccio il sindaco di Salerno, non il segretario del Pd o del Psi. E resto fedele al programma che gli elettori hanno votato un anno fa». Così la fascia tricolore Vincenzo Napoli ha commentato con i giornalisti i venti di crisi politica che soffiano sulla compagine amministrativa che guida, dopo che ieri i socialisti hanno sfiduciato l’assessore Dario Loffredo.
Il garofano salernitano ha disconosciuto l’esponente dell’esecutivo, che dunque si ritrova in giunta senza il supporto di un gruppo consiliare. A margine della presentazione dei parcometri installati per la sosta, il primo cittadino ha però stoppato le polemiche. «La dialettica dei partiti la rispetto ed è sempre utile – le sue parole – ma allo stesso tempo deve essere chiaro che è cosa ben diversa dalla gestione amministrativa. Il criterio adottato un anno fa era quello dei candidati più votati per scegliere gli elettori. E per chi entra in giunta le tessere di partito passano in secondo piano, la priorità è il buon governo della città».
Con una chiosa sibillina su eventuali crisi: «Ognuno si assumerà le proprie responsabilità...».
Redazione Salerno