De Luca: patto delle fritture di pesce, chiesta archiviazione

Il pm: non ci sono elementi per l'istigazione al voto di scambio

Salerno.  

Per il pm Stefano Buda non ci sono elementi per provare che, alla vigilia del referendum del 4 dicembre, incontrando circa 300 sindaci e altri amministratori locali della Campania, Vincenzo De Luca li abbia istigati a commettere il reato di voto di scambio. E' stata così decisa nei giorni scorsi l’archiviazione del fascicolo. La decisione del gip, dato che si tratta di un atto non urgente, potrebbe arrivare anche tra mesi.

I fatti risalgono al 15 novembre scorso, quando, nell’hotel Ramada, il governatore incontrò circa 300 amministratori locali del Pd e spiegò loro quanto fosse importante che al referendum per la riforma costituzionale vincessero i sì. Parte del discorso del governatore della Campania venne filmato e registrato e poi pubblicato dal Fatto Quotidiano. Nell'audio si sente De Luca incitare i sindaci a darsi da fare per votare e far votare sì al referendum perché il premier Matteo Renzi «manda fiumi di soldi» in Campania.

De Luca cita il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, il campione «delle clientele scientifiche, che bella cosa», spronandolo a raccogliere almeno 4000 voti offrendo agli elettori «una frittura di pesce» oppure «portali sulle barche, vedi tu come Madonna devi fare…», e sollecitando gli altri primi cittadini a seguire l'esempio.  

Redazione Salerno