Ecco il Gal "Irno-Cavese – Terra è vita"

Nel consorzio l'Università e 9 Comuni per lo sviluppo delle imprese agro-alimentari

Bracigliano.  

Presso l’Auditorium di “Palazzo De Simone”, è stato presentato lunedì scorso il Gal (Gruppo di Azione Locale) “Irno-Cavese – Terra è vita”, a cui hanno aderito l’Università di Salerno e nove Comuni: Cava de’ Tirreni, Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Fisciano, Pellezzano, Siano, Vietri Sul Mare e Mercato S. Severino (quest’ultimo comune su decisione del commissario prefettizio).

Presenti i Consiglieri regionali Tommaso Amabile e Franco Picarone, e poi: Franco Alfieri (Consigliere delegato all’agricoltura della Regione Campania), Franco Gioia (Presidente del cda della società che gestisce il Gal), i sindaci di Bracigliano (Antonio Rescigno), Siano (Giorgio Marchese), Calvanico (Franco Gismondi), Rosario Rago (presidente di Confagricoltura Campania), Carmine Pecoraro, (presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltura, sezione di Salerno).

“Il Gal è uno strumento per lo sviluppo del territorio dei nove comuni. – ha affermato Antonio Rescigno – In particolare, la Valle dell’Irno, fino a poco tempo fa, non era classificata come territorio agricolo, ma manifatturiero e, pertanto, non poteva accedere ai finanziamenti del settore primario. Dal 2016, è stato definito agricolo e, in tal modo, può accedere ai finanziamenti europei-regionali Psr. Quando la Regione Campania ha pubblicato il bando per far accedere gli Enti pubblici ai fondi tramite un’aggregazione tra Comuni, l’Università di Salerno e i citati nove Comuni si sono consorziati, costituendo un’omonima società di gestione pubblico-privata (che porta lo stesso nome del Gal), con prevalenza dei privati (23 tra associazioni di categoria e del terzo settore). Lo scorso 30 agosto, abbiamo presentato il progetto alla Regione Campania ed, entro un mese, dovremmo avere la risposta di approvazione. L’obiettivo del Gal è quello di far accedere le imprese agro-alimentari del territorio a fondi europei, tramite la Regione, che sono al 50 e al 75% a fondo perduto, con benefici notevoli sull’occupazione locale”.

 

Redazione