"Da mesi attendiamo risposte sulle prospettive occupazionali di centinaia di lavoratori e, per questo, in questi mesi, in continuità con le iniziative organizzate a livello nazionale, anche nello stabilimento di Salerno si sono tenute iniziative di mobilitazione per rivendicare provvedimenti urgenti in materia di sicurezza e refezione. Provvedimenti che tardano ad arrivare per le note e generalizzate problematiche che permangono, non da oggi, in tutta Italia". Comincia così la nota congiunta delle segreterie Fiom e Fim di Cgil e Cisl a proposito dell'ex Ilva.
La crisi dello stabilimento siderurgico di Taranto sta facendo sentire i propri effetti anche sull'indotto campano.
"Il Governo ha riferito che a fronte della disponibilità di salita in maggioranza, fino al 60-66% di Invitalia, c’è stata l’indisponibilità a qualsiasi ulteriore intervento finanziario da parte di Arcelor Mittal. Pertanto, i soci avrebbero convenuto di arrivare ad un “divorzio consensuale” entro mercoledì prossimo e per questo il Governo avrebbe chiesto di riaggiornare l’incontro con le organizzazioni sindacali a giovedì - la ricostruzione delle sigle sindacali -. Tale nuovo scenario se da un lato ci fa dire che grazie alla lotta dei lavoratori finalmente si va verso la giusta direzione, dall’altro ci porta a rimarcare che non c’è tempo".
Per i firmatari della missiva "occorre trovare immediatamente risorse per le manutenzioni, richiamare al lavoro tutti i anutentori e ridare liquidità all’azienda per le forniture e per far lavorare l’indotto. Questo passaggio è fondamentale per garantire la transizione tecnologica ed ecologica e la piena occupazione di tutti i lavoratori in sicurezza e per garantire la tutela ambientale. Bisogna agire con urgenza. Ci sono risorse e tecnologie, è in gioco la siderurgia italiana e centinaia di posti di lavoro", il monito.
"E’ in gioco anche a Salerno il lavoro, la sicurezza e il futuro di oltre 40 famiglie che attendono, con preoccupazione ma senza scoramento, risposte adeguate all’importanza di questo strategico settore del nostro Paese - conclude la nota di Fiom e Fim -. Le organizzazioni sindacali non sono disposte ad accettare che i lavoratori e i cittadini paghino ulteriormente il prezzo della già grave situazione e continueranno a discutere e a portare avanti le proprie rivendicazioni vigilando su ogni passaggio che ci auguriamo in tempi brevi si realizzerà".