Passo in avanti per la realizzazione dell’hub del freddo a Battipaglia. Questa mattina Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno, e Antonio Visconti, presidente dell’Asi di Salerno (il consorzio che si occupa dello sviluppo delle aree industriali), hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per la redazione del masterplan, cioè del documento di indirizzo strategico per l’area ex interporto di Battipaglia destinandone i suoli all’hub del freddo, individuando i soggetti interessati, le possibili fonti di finanziamento e le azioni necessarie alla sua attuazione.
“Dal piano di fattibilità, che presentammo tre mesi fa a Battipaglia, ci accingiamo ora a definire nel concreto tutti gli aspetti di questo progetto che - ha spiegato Costantino - recepisce l’esigenza delle aziende agricole della Piana, diventata negli anni tra le aree a maggiore intensità di serre in Italia e leader nella produzione della quarta gamma”.
Un’area, quella della Piana del Sele che, oltre alla produzione ortofrutticola, vanta altre importanti attività di eccellenza nel settore agroalimentare, tutte vocate all’export, dalle produzioni lattiero casearie, in primis la mozzarella di bufala, ai piatti e ai preparati surgelati. L’hub del freddo sarà funzionale anche all’attività ittica, legata a noti prodotti quali il tonno e le alici di Cetara. Tutti prodotti alimentari deperibili o che richiedono trattamenti per la conservazione in tempi rapidi dopo la raccolta o la pesca.
Nel protocollo d’intesa firmato oggi si definisce che Confagricoltura Salerno sarà capofila della rete di imprese che intenderanno investire nell’area ex interporto; che l’Asi inviterà ad attenersi alle linee guida del masterplan altre imprese che eventualmente faranno richiesta di insediamento nell’area; che sarà costituito un soggetto giuridico che fungerà da cabina di regia per favorire l’insediamento delle aziende del settore agroalimentare-industriale.
L’Asi, inoltre, programmerà e realizzerà nuovi interventi infrastrutturali a sostegno delle attività produttive che si insedieranno nell’hub del freddo e migliorerà i servizi già esistenti. I costi per la realizzazione dell’opera saranno a carico delle aziende confederate, che investiranno in proprio e si attiveranno anche per intercettare finanziamenti europei, nazionali e regionali.