Nuovi vincoli sul Superbonus: appello di Federcepicostruzioni al ministro

Il presidente Antonio Lombardi ha chiesto un incontro urgente al ministro Andrea Orlando

nuovi vincoli sul superbonus appello di federcepicostruzioni al ministro
Salerno.  

«Il decreto legge 13 del 25 febbraio scorso, nell’intento - soltanto dichiarato - di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, introduce nuove regole confuse, ingiuste, illogiche, incomprensibili e discriminatorie». Lo afferma il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi che si è soffermato soprattutto sull'articolo 4 che introduce come requisito per accedere ai benefici del Superbonus 110%, l’obbligo di affidamento dei lavori ad aziende che adottino i contratti collettivi nazionali di lavoro del settore edile sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative. «Si tratta di una norma incomprensibile - dichiara il presidente di Federcepicostruzioni, che ha inoltrato una richiesta di incontro urgente al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando - che non trova alcun riscontro pratico nella logica e nella realtà. Non esiste alcun nesso tra l’adozione di uno specifico contratto e la sicurezza nei cantieri, ed ancor meno con il numero di sinistri che ogni anno si registrano. Al ministro, che si è fatto promotore di questa norma, rammenteremo che sono le imprese a garantire la sicurezza, qualificazione e formazione degli operai, non il tipo di contratto adottato ed applicato. Del resto, sono ben 48 i contratti collettivi nazionali di lavoro depositati al CNEL per il settore edile: a quali di questi si riferisce il decreto ed in base a quali criteri si pensa di introdurre una logica discriminatoria a favore di uno o più di questi contratti? Ed in base a quali dati si spingerà a giudicare un contratto più garante della sicurezza degli operai rispetto ad un altro?».
«Per promuovere maggiori condizioni di sicurezza nei cantieri, qualificazione delle imprese e formazione degli operai - aggiunge ancora il presidente Lombardi - anziché introdurre incomprensibili discriminazioni nella costituzionalmente garantita libertà di contrattazione collettiva, bisogna ad operare per liberare questi comparti e l’attività d’impresa in generale, da orpelli, procedure e tecnicismi illogici e incomprensibili».
«Rivendicheremo con forza un immediato intervento del Governo e del Parlamento per correggere questa norma - conclude il presidente di Federcepicostruzioni - che va contro le imprese, contro gli operai, contro la ripresa del settore e del Paese, contro un vero sistema di premialità nei confronti di chi opera nel rispetto delle regole. Ma anche contro la Costituzione».