Salerno, in piazza la rivolta di agricoltori e allevatori: così non si va avanti

La speculazione sui prezzi e la burocrazia che ferma le imprese: in centinaia da tutta la Campania

salerno in piazza la rivolta di agricoltori e allevatori cosi non si va avanti
Salerno.  

Una mobilitazione in grande stile, con l'obiettivo di far sentire forte la propria voce. Piazza Amendola a Salerno ha ospitato la protesta di centinaia di allevatori e agricoltori da tutta la Campania: cartelli dal Sannio, dall'Irpinia e dal Casertano contro la speculazione sui prezzi che rischia di soffocare le imprese.

L'energia elettrica che è raddoppiata, gasolio +50%, concimi +140%, così come mais, fertilizzanti e soia. «Di questo passo saremo costretti a chiudere», come hanno ribadito a gran voce gli imprenditori che hanno portato le proprie testimonianze.

«I nostri soci stanno lanciando un grido d'allarme perché la situazione rimane preoccupante. Lo scorso anno abbiamo superato il Covid non facendo mai mancare le nostre produzioni sugli scaffali. Ma credo che stavolta la non semina, la non capacità della redditività, farà sì che gli scaffali resteranno vuoti», l'allarme del direttore di Coldiretti Campania, Salvatore Loffreda.

Il presidente Gennarino Masiello ha posto l'accento su altre questioni irrisolte per colpa della burocrazia: «C’è un miliardo e mezzo per installare il fotovoltaico sui tetti di stalle e aziende agricole, che in questo modo potrebbero avere autonomia energetica - ha detto Masiello -, per non parlare dello sblocco delle risorse per i contratti di filiera».

A questo link il servizio andato in onda nel tg di OttoChannel