Donne vittime di violenza, il monito di Adriana Di Colandrea e Annarita Buondonno: «Non abbiate paura di denunciare».
Il loro intervento è servito a sensibilizzare gli studenti degli istituti scafatesi “Caccioppoli” e “Pacinotti” che, nell’aula consiliare della biblioteca “Morlicchio”, hanno preso parte alla presentazione del libro “Una mano sul volto”.
«Lo staker ti vede come una preda», ha spiegato la Buondonno parlando della sua esperienza. «Ho avuto il coraggio di denunciare e devo dire grazie ai poliziotti di Pompei».
Forza hanno trasmesso anche le parole di Adriana Di Colandrea, la mamma di Bacoli che dopo dieci anni di soprusi e violenze ha avuto il coraggio di denunciare il suo ex marito: «Ho vissuto costantemente in depressione, nella paura. L’unica forza è stato mio figlio».
Redazione Sa