Comune gate a Scafati, rischia Aliberti

Il primo cittadino risponde dell’accusa di diffamazione

Scafati.  

Affronteranno il giudice dopo la richiesta di rinvio a giudizio il sindaco Pasquale Aliberti e la dipendente comunale Anna Matrone, coinvolti in uno stesso procedimento per due accuse separate, nate da un duro contrasto politico-amministrativo. In particolare il primo cittadino di Scafati risponde dell’accusa di diffamazione per aver offeso la reputazione dei due coniugi, l consigliere di opposizione allora candidato sindaco in quota centrosinistra Vittorio D’Alessandro e la sua consorte Anna Matrone, con un comunicato ufficiale nel quale il sindaco puntava il dito contro i due.

«Hanno provato a infangare questa amministrazione usando documenti non ufficiali e non veritieri», scrisse Aliberti, accusandoli «di aver sottratto in modo irregolare documenti non ufficiali allo scopo di infangare il buon nome dell’amministrazione».

Il riferimento riguardava l’indagine per il concorso di architetto al comune, vicenda finita al centro di un distinto processo penale. Da questo primo passaggio iniziale, con l’accusa fatta pubblicamente dal sindaco e rimbalzata sui giornali, commessa il diciassette dicembre 2012, era arrivata la denuncia da parte dei due coniugi D’Alessandro, inizialmente per stalking, e successivamente riformulata in sede di contestazione.

La seconda fase, con l’accusa contestata nei riguardi della moglie di D’Alessandro, è sintetizzata nel secondo e separato capo d’accusa della vicenda giudiziaria, contro la sola Anna Matrone, allora in servizio al comune dopo aver vinto un concorso a tempo determinato al comune di Scafati.

 

Redazione Sa