E’ festa grande quella del Santo Rosario annunciata agli abitanti e agli emigrati con il suono delle campane, con le Sante Quarantore, l’intronizzazione della Venerata Immagine, con la santa Messa al cimitero e con il saluto a tutti i fedeli da parte del parroco Don Guglielmo Manna. E’ una ricorrenza nata nel 1645 in ringraziamento per avere scampato l’epidemia del mal di gola che in quell’anno funestò le contrade del Cilento.
In quell’occasione che i Gioiesi elessero la Vergine del Rosario a loro “Patrona universale per avere sperimentato in tante pubbliche afflizioni la sua materna protezione”: “il primo ottobre 1645, nella Chiesa Madre di Sant’Eustachio innanzi all’immagine miracolosa, che ivi si conserva, si radunarono il Governatore, i sindaci eletti, il Clero, i capifamiglia e presente tutto il popolo, con istrumento del notaio Diego Clauso, dichiararono ed elessero solennemente la Vergine del S. Rosario speciale patrona – Protettrice ed Avvocata della Terra di Gioi e suoi Casali obbligandosi di celebrare ogni anno in perpetuum la sua festa in ottobre a spese del popolo”.
Redazione Sa