Punti nascita Sapri e Polla, giornata di lotta degli amministratori locali

Con loro il commissario Sanità della Regione Campania Franco Picarone

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Sapri.  

"Giornata di lotta organizzata dagli amministratori dei comuni del distretto sanitario di Sapri, coordinati sindaco Antonio Gentile. Presenti colleghi consiglieri regionali e provinciali, amministratori locali, associazioni sindacali della sanità, il Comitato di lotta per l’Ospedale 'Immacolata', cittadini e altre associazioni.
Siamo ad un ultimatum del Governo: chiudere i punti nascita di Polla e Sapri, pena la non uscita dal piano di rientro sanitario della Regione Campania. 
Non uscire dal Piano di Rientro significa avere quote di risorse trasferite bloccate e penalizzare ingiustamente tutti i cittadini campani. 
La Regione doveva essere esonerata dal piano di rientro da tempo. Lo dicono i 10 bilanci consecutivi senza disavanzi e tutti e tre i parametri di valutazione sanitaria sufficienti da ormai due anni (prevenzione, ospedali e territorio)" a dirlo il presidente della Commissione Bilancio e componente della Commissione Sanità della Regione Campania Franco Picarone che continua: "La novità è questa: non chiudi i punti nascita? Io non ti faccio uscire dal piano di rientro. Un vero e proprio ricatto del Ministero della Salute.La normativa prevede che possano salvarsi i punti nascita che ottengono la deroga sui tavoli sanitari nazionali del governo pur non avendo i numeri (500 parti almeno all’anno). Questa è stata concessa solo per Vallo della Lucania. 
La Regione Campania l’ha richiesta anche per Polla e Sapri nel 2016, nel 2019 e nel 2023. Ogni volta il governo ha espresso diniego di deroga. I punti nascita sono stati lasciati aperti nonostante il diniego. Questa assunzione di responsabilità della Regione adesso non basta più. 
Così stamattina è iniziata dai sindaci una legittima battaglia per il territorio. Ci auguriamo non venga strumentalizzata, ma abbracciata da tutti i rappresentanti politici senza bandiere di partito. Mi sembra chiaro che non si possa ancora sostenere che la questione del mantenimento dei punti nascita sia nelle mani della Regione Campania e non del Governo. Chi lo fa ancora mente sapendo di mentire", conclude Picarone.