Operatori in protesta all'Umberto I, Aliberti: "La sanità è fallita"

Il sindaco di Scafati: "Solidarietà a chi è costretto a lavorare in condizioni disumane"

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Scafati.  

Il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti è intervenuto sulla protesta effettuata dagli operatori sanitari del DEA di primo livello di Nocera Inferiore per difendere il diritto alla salute dei cittadini e la dignità dei lavoratori.  "Esprimo la mia più totale solidarietà per le condizioni di disumane nelle quali sono costretti a lavorare gli operatori sanitari dell'ospedale di Nocera oggi in giusta protesta. A poche ore di distanza dalla mobilitazione all' "Umberto I" arriva la nota del direttore sanitario con la quale si dota l’ospedale di
Scafati di trentasette posti letto. Attenzione! Trentasette posti letto per trasferire pazienti da un ospedale all’altro per snellire il sovraccarico dei pazienti ma nessun passo verso la riapertura di Scafati: semplicemente un’operazione tampone che serve a placare una protesta che è testimonianza dei limiti della inadeguatezza nella gestione della Sanità in Regione Campania che cerca di riversare le responsabilità sulla carenza dei medici e dei sanitari che esiste in tutta Italia per giustificare la mancanza di una programmazione che stiamo sollecitando da anni.

La questione ormai non è più un problema scafatese se riaprire o meno del Presidio Ospedaliero "Mauro Scarlato" e il Pronto soccorso (che non avverrà mai), ma una spartizione politica di incarichi che segna la fine di un’epoca a guida De Luca. Un governo che al di là di ogni tipo di giustificazione non ha avuto la capacità di programmare la Sanità territoriale, attraverso i distretti e le
attività che potevano fungere da filtro rispetto alla prevenzione e ad una serie di patologie che potevano essere curate in équipe anche a livello ospedaliero. Per non parlare di un’emergenza che è stata gestita ed è tuttora gestita in modo approssimativo con le macchine medicali e con medici che ci mettono la faccia e ogni responsabilità per sopperire alle chiamate del 118. Vogliamo, ancora, ricordare e parlare dell'alta specializzazione che, pur avendo una classe medica di altissimo livello non si è riusciti ad organizzare provocando la più alta mobilità del paese Italia?".