Baronissi, orti parrocchiali per creare un ponte con il passato

L'iniziativa, promossa dalla parrocchia di Sant'Agnese, ha visto protagonisti nonni e nipoti

baronissi orti parrocchiali per creare un ponte con il passato
Baronissi.  

E' entrato nel vivo il progetto “La villa dei due orti. Una buona pratica territoriale per la cura della casa comune. Lungo la via tra Salernum e Abellinum”, promosso dalla parrocchia Sant’Agnese in Sava di Baronissi, in risposta al bando della Conferenza Episcopale Campana Rieducare per custodire il domani. Sabato pomeriggio nell’Hortus S. Catarinae Alexandrinae, ubicato nei pressi del complesso monumentale della chiesa parrocchiale e della villa romana è stata allestita un'aiuola dedicata alla rosa.

La “piantumazione” è stata effettuata dai componenti dell'Università della Terza Età, affiancati dal vice parroco fra Maurizio Pianta. I nonni “archeologi” hanno piantato rose antiche di Pompei con i nipoti , raccontando loro storie legate al dominus e alla domina della villa: «Come, prima di uscire, si prendevano particolare cura dei loro corpi?». Il Club Unesco di Baronissi, altro partner al progetto, ha dedicato la sua aiuola alla rosa di Paestum.

All’apertura del cantiere ha partecipato anche, la Co.vi.mer., società cooperativa agricola, che ha provveduto all’allestimento di altre tre aiuole: del basilico, del licopene e delle erbe officinali – condimentarie.

La data, sabato 25 maggio, non è stata scelta a caso. Coincide con l’inizio della Prima Giornata Mondiale dei Bambini, voluta da Papa Francesco. Nella presentazione alla stampa il 16 maggio, nella Sala Stampa della Santa Sede, padre Enzo Fortunato, coordinatore della Giornata, ha sottolineato la «portata mondiale» dell’avvenimento, che rappresenta un «controcanto di speranza» e «un segnale ai signori della guerra. Vogliamo guardare il mondo con gli occhi dei bambini, che sono la speranza dei popoli, il loro futuro». La semplicità del loro cuore, ha osservato, «è un dono di Dio e, per chi sappia accoglierlo, la possibilità della pace». Dunque, occorre partire dai sogni e dai desideri dei bambini, per immaginare un mondo diverso, dove ci sia pace, cura dell’ambiente e scelta per la fraternità. 

Da qui l’impegno della parrocchia diretto a rafforzare le conoscenze e competenze delle giovani e giovanissime generazioni sui temi ambientali, a promuovere l’assunzione di comportamenti responsabili, anche attraverso azioni di cittadinanza attiva. Nello specifico, la cura dei due orti della parrocchia abbandonati, ad iniziare dall’Hortus S. Catarinae.

Con l’orto si vuole spostare l’attenzione dal “monumento” agli stili di vita dei nostri antenati della villa. Obiettivo specifico del progetto è «creare ponti con i nostri antenati della villa». Ciò significa avviare una vera e propria operazione culturale.

All'iniziativa ha preso parte anche l'Arma dei carabinieri che, al termine, ha tenuto un incontro dedicato all'odioso fenomeno delle truffe ai danni di anziani.