Casa di comunità nell'ex Villa Malta a Sarno, la riflessione di Azione

"La città meriterebbe la nascita di un Centro di documentazione e ricerca sulle colate di fango"

casa di comunita nell ex villa malta a sarno la riflessione di azione
Sarno.  

Sarà recuperata l’ex struttura sanitaria del “Villa Malta” di Episcopio di Sarno, che fu spazzata via dalla frana del cinque maggio 1998, insieme a medici, infermieri e pazienti.

La notizia è stata dunque annunciata dal primo cittadino, Giuseppe Canfora, il quale ha comunicato che lo stabile, grazie ai fondi del PNRR verrà sottratto al suo attuale stato di abbandono per diventare una casa di comunità, e quindi anche un riferimento sanitario per l’intero comprensorio e non solo.

Diverse sono state le reazioni, anche da parte di chi non partecipa ancora attivamente ai lavori di Palazzo San Francesco. Per Sarno in Azione è infatti il professor Antonio Milone, componente della Giunta Ombra, ad esprimere la sua.

“Fa di certo piacere sapere che finalmente si sia manifestata la volontà di recuperare la struttura dell’ex ospedale Villa Malta di Via Pedagnali, epicentro della tragedia del 5 maggio 1998. Colpito dalla frana che investì Episcopio intorno alla mezzanotte, vi trovarono la morte medici, infermieri e degenti, molti dei quali erano feriti salvatisi dalle colate di fango che avevano investito Sarno nelle ore precedenti. Questo è forse il capitolo più doloroso del disastro del 5 maggio: il simbolo di quell’evento è rimasto per troppi anni lontano dai radar degli enti preposti, lasciato in uno stato di colpevole incuria senza progetti e senza proposte. Il vecchio Villa Malta, come l’altro ospedale in costruzione nei pressi della cattedrale di Episcopio, sono stati testimoni muti e inermi del disinteresse delle istituzioni, esposti al saccheggio e al vandalismo” ha detto Milone.

“Oggi si prospetta un pieno recupero dell’ex Villa Malta come Casa di comunità – ha continuato il professore - una delle nuove strutture socio-sanitarie previste dal Servizio Sanitario Regionale e finanziate con il PNRR. Al di là dei dubbi sulla piena attuazione del PNRR, visti i tempi strettissimi dati dalla UE per l’impiego dei fondi, sorge il dubbio sulla capacità della sanità pubblica di realizzare e rendere funzionanti ed efficienti strutture nuove, mentre quelle esistenti soffocano e riescono a rispondere con notevole affanno alle esigenze dei cittadini. Inoltre, ci chiediamo se l’ex-ospedale di Via Pedagnali risponda al meglio come ubicazione, dal punto di vista topografico e urbanistico, per la collocazione di una casa di cura al servizio di un vasto territorio che comprende Sarno e i centri limitrofi”.

Ma non è tutto, poiché per il componente del Terzo Polo sarnese anche la triste vicenda che attanaglia la cittadina ormai 25 anni fa meriterebbe un ricordo differente: “Le frane del 5 maggio attendono la realizzazione di una istituzione che sia casa della memoria di quell’evento e luogo di ricerca e di implementazione delle risultanze scientifiche e sociali emerse dopo quell’evento. Sarno meriterebbe la nascita di un Centro di documentazione e ricerca sulle colate di fango, che servirebbe non solo per le comunità colpite ma per tutta la regione. Sarebbe la risposta più giusta e crediamo che non vi sia luogo migliore per far nascere questa istituzione che l’ex-ospedale Villa Malta, senza tralasciare il recupero dell’altro edificio, quello lasciato incompiuto nel centro di Episcopio, colpevolmente dimenticato nel disinteresse generale”.