Montecorvino Pugliano, il sidaco si scaglia contro i tagli

Di Giorgio attacca le decisioni del governo dopo l'approvazione del bilancio

Montecorvino Pugliano.  

Grido d’allarme del sindaco Domenico Di Giorgio sulla questione enti e finanza locale

Nella seduta di Consiglio comunale di lunedì è stato approvato il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015. Il nuovo documento finanziario continua ad  agire in un momento di forte crisi finanziaria ed economica nazionale e soprattutto adempie al quadro a dir poco nebuloso del sistema di tassazione locale posto in essere nei mesi passati dal governo. 

«L’approvazione del Bilancio di previsione 2015 è stata una vera impresa – dichiara il sindaco Domenico Di Giorgio. In tal senso mi sento di ringraziare personalmente l’intera Area Finanziaria, nella figura del responsabile dottoressa Annamaria Del Vecchio, per lo straordinario e intenso lavoro svolto. Difatti l’approvazione del bilancio di previsione cade in un contesto complessivo di modifica sostanziale dell’assetto della fiscalità locale, con tutta una serie di adempimenti, scattati dal 1 gennaio 2015. Gli uffici sono stati puntuali nell’ottemperare agli obblighi dettati dal nuovo ordinamento, nonostante le difficoltà contingenti poste in essere dal governo nazionale».

«Questa mia forte critica rispetto all’azione del Governo - continua il sindaco Di Giorgio - nasce da una  semplice costatazione: se da un lato il legislatore,  impone agli enti tempi certi di pagamento, con elevate sanzioni in caso di inottemperanza a carico ai dirigenti e dell’amministrazione, oltre all’adeguamento ad una serie di obblighi nuovi rispetto al vecchio quadro di riferimento e l'applicazione di nuove procedure per la trasparenza, dall’altra parte sempre il governo centrale crea una condizione di difficoltà agli enti locali, non trasferendo un solo centesimo del fondo perequativo nazionale, quest’ultimo oggetto di una riforma non ancora decollata. Insomma, il legislatore da un lato impone al comune il pagamento celere delle prestazioni in beni o servizi, dall’altro però non trasferisce ai comuni le risorse al fine di consentire loro di assolvere a quanto disposto per legge». 

 

Redazione Sa