Battipaglia lotta per l'ospedale: a rischio l'assistenza per 300mila persone

Consiglio comunale monotematico: politica, sindacati e cittadini chiedono risposte risolutive

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Battipaglia.  

Battipaglia si mobilita per salvare il futuro dell'ospedale "Santa Maria della Speranza". In aula il consiglio comunale monotematico aperto anche agli interventi di sindacati e associazioni del territorio. Per la Fp Cisl sono intervenuti sia il segretario aziendale Gaspare Pepe che il segretario regionale Pietro Antonacchio-

"Le criticità che ora viviamo - dichiara Pepe - erano state attenzionate dal nostro sindacato in tempi non sospetti e forse una direzione strategica aziendale avrebbe potuto trovare soluzioni ed evitar chiusure anche se temporanee di reparti e sevizi. D’altra parte l’assenza di programmazione da parte dell’Asl Salerno che ha causato da ultimo la chiusura della cardiologia di Battipaglia, chiusura temporanea secondo la direzione strategica la quale anche su carta ha dichiarato che dovrebbe rientrare a breve, si inquadra in una situazione complessiva di grave ritardo sul potenziamento dei servizi, atteso che le difficoltà sul mantenimento dei livelli essenziali d’assistenza si sono mostrate anche per il reparto di ostetricia, pediatria anche con la chiusura della Terapia intensive neonatale e sulla impossibilità di attivare servizi nonostante l’acquisto di macchinari come è il caso dell’apparecchiatura per la tomografia assiale computerizzata (Tac)".

Secondo Antonacchio "l’attuale momento impone scelte concrete e coerenti per garantire una sanità all’altezza dei bisogni delle persone e contemporaneamente mettere in tutela e in sicurezza i livelli di prestazioni assistenziali, adeguando gli organici al fabbisogno i personale. Bisogna costituire un comitato a partire dai sindaci di tutti i comuni, allargato ai capigruppo di ogni componente politica, includendo tutti i portatori di intesse, dai sindacati alle parti sociali interessate ed avviare una difesa di trincea, in assoluta trasparenza, a difesa del progetto dell’ospedale unico Dipartimento di emergenza urgenza Dea Battipaglia/Eboli/Roccadaspide. Se e qualora gli atti di programmazione aziendale prevedano tale riorganizzazione - è il ragionamento del segretario -, allora bisogna prendere atto che l’ospedale unico è già una realtà e quindi lavorare affinché sia già operativo attraverso una politica di riorganizzazione dei servizi sanitari nella Piana del Sele, a tutela e garanzia del diritto alla salute delle oltre 300mila persone che vivono nel territorio di riferimento. L’ospedale unico non è solo un contenitore da costruire ma è una organizzazione che in chiave dipartimentale e funzionale può essere governata in ogni momento a partire da subito e sempre che tale progetto si integra con la costruzione di una rete territoriale efficiente ed efficace. Ovviamente un buon governo della cosa pubblica ha bisogno di buoni governanti e da buoni politici che li controllino. Noi faremo la nostra parte, come da sempre abbiamo fatto", conclude Antonacchio.