Fisciano, sequestrata area adibita a discarica abusiva

Cammarano e Annalucia Grimaldi "Essenziale riflessione su autorizzazioni e severità dei controlli"

fisciano sequestrata area adibita a discarica abusiva
Fisciano.  

Un'area di oltre 2mila metri quadrati adibita a stoccaggio abusivo di rifiuti. E' quanto hanno scoperto i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Mercato San Severino in un’attività ispettiva eseguita con il supporto tecnico del personale ARPAC di Salerno. L'area, situata all’interno del Centro Raccolta rifiuti di via Prignano gestito dalla Fisciano Sviluppo, è risultata non idonea e priva delle dovute autorizzazioni, oltre a presentare un non corretto deflusso delle acque. A seguito dei dovuti accertamenti, l'area è stata sequestrata ed è stato deferito in stato di libertà il legale rappresentante della società in house del comune di Fisciano.

“La scoperta di una discarica abusiva è un evento purtroppo all'ordine del giorno in Campania dove una minoranza di imprenditori senza scrupoli o singoli cittadini deturpano spesso irrimediabilmente il nostro territorio. Quando, però, a perpretare questi danni sono soggetti pubblici che dovrebbero essere da esempio, lo sgomento è ancora più grande. Quanto rinvenuto ieri mattina in un sito direttamente gestito dalla società municipalizzata del Comune di Fisciano per la gestione dei rifiuti, ci fa riflettere sui meccanismi autorizzativi e di controllo delle istituzioni pubbliche preposte”. Lo affermano in una nota congiunta il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano e la Consigliera comunale di Mercato San Severino Annalucia Grimaldi.

“È desolante apprendere che il controllo e la verifica della conformità dei siti di gestione dei rifiuti, esistenti o da realizzare, debbano essere promossi da semplici cittadini esasperati, costretti a denunce alle autorità amministrative e giudiziarie. La società municipalizzata in oggetto, infatti, non è nuova a censure da parte del TAR per quanto riguarda la gestione e l'ampliamento dei propri siti, ne è riprova anche il procedimento in corso sulla compatibilità ambientale del nuovo impianto di compostaggio. Occorre una riflessione sulle modalità dei procedimenti autorizzativi regionali e sulla severità dei controlli conseguenti, altrimenti la fiducia dei cittadini onesti nei confronti di chi amministra sarà compromessa, con effetti negativi sulla gestione del ciclo integrato regionale”, concludono.